Yahoo Notizie Venerdì 31 Dicembre 2004, 14:13
Eli Lilly accusata di aver nascosto documenti sull'antidepressivo Prozac
Di Medicina-Online.net
(Xagena Psichiatria) - Il British Medical Journal ha ricevuto documenti "confidenziali" che proverebbero che Eli Lilly era a conoscenza fin dal 1980 che l'antidepressivo Prozac poteva causare gravi disturbi del comportamento, tra cui ideazione suicidaria ed ideazione omicida.
Questi documenti, che sono ora al vaglio dell'FDA (Food and Drug Administration), l'Agenzia USA per il Controllo dei Farmaci, erano mancanti durante il processo Wesbecker.
Joseph Wesbecker nel 1989 uccise 8 colleghi di lavoro, ne ferì altri 12, prima di suicidarsi.
Wesbecker, che soffriva di depressione, stava assumendo Prozac ( Fluoxetina ).
La sentenza, emessa nel 1994, scagionò Eli Lilly da ogni responsabilità.
La comparsa di questi documenti farà probabilmente riaprire il processo.
Inoltre fornisce ulteriore dimostrazione della scarsa sicurezza dei farmaci antidepressivi SSRI ( inibitori selettivi del riassorbimento della serotonina ).
(Xagena)
Adnkronos Salute
Venerdì 31 Dicembre 2004, 12:42
Farmaci: Il British Medical Journal riapre Il 'Caso Prozac'
New York, 31 dic. (Adnkronos Salute) - L'ultimo numero del British Medical Journal (Bmj) riapre il 'caso Prozac'. Sul 'banco degli imputati' il principio attivo del farmaco, la fluossetina cloridrato, sospettata di cambiare la personalità aumentando aggressività e tendenze suicide. A tornare sull'argomento è una giornalista freelance di New York, Jeanne Lenzer, che ha esaminato i documenti spediti al Bmj e intervistato sull'argomento diversi esperti. I documenti facevano parte delle prove d'accusa contro la Lilly, l'azienda farmaceutica produttrice del farmaco, presentate dalla famiglia di Joseph Wesbecker, un uomo che nel 1989 si suicidò dopo avere ucciso con un fucile otto colleghi di lavoro. L'uomo soffriva di depressione e si stava curando con il Prozac. Secondo la famiglia, a spingerlo a commettere la strage era stato il farmaco. I documenti indicavano che la casa farmaceutica Eli Lilly era a conoscenza, dal 1980, che il Prozac aveva ''drammatici effetti collaterali, ma non rese pubblica questa informazione''. Durante il processo, nel 1994, questi documenti erano misteriosamente scomparsi. Ora sono riapparsi, spediti da un mittente sconosciuto nella cassetta delle lettere del Bmj. E diversi esperti li stanno esaminando per stabilire eventuali responsabilita' della Lilly. Infatti, uno dei documenti, datato 1988, rivela che la Lilly era a conoscenza delle alterazioni comportamentali indotte dal Prozac ma non comunicò i dati alla Food and Drug Administration Usa (Fda). In particolare, questo documento, specificava che il farmaco provocava 'agitazione, aggressivita' e aumento delle tendenze suicide. Secondo Richard Kalpit, il medico della Fda incaricato di esaminare i dati clinici necessari all'approvazione dei farmaci: ''se la Lilly era in possesso di questi dati, aveva la responsabilita' di comunicarli''. I documenti sono stati sottoposti anche a un deputato democratico, Maurice Hinchey di New York, che sul Bmj commenta ''la vicenda dimostra che è necessario rendere obbligatoria, per le ditte farmaceutiche, la consegna di tutti i dati ricavati dagli studi clinici''. Infatti, la legge attuale lascia alla ditta la possibilità di scegliere i risultati da presentare. La Lilly si è rifiutata di rilasciare interviste, limitandosi a dichiarare: ''Il Prozac ha significativamente migliorato milioni di vite. È uno dei farmaci più studiati ed è stato prescritto a oltre 50 milioni di persone in tutto il mondo. La sua sicurezza ed efficacia sono state ben studiate, documentate ed accertate''. (Red-Pac/Adnkronos Salute)
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»