Combattere la depressione giovanile
Migliorando la qualità dei trattamenti, i sintomi diminuiscono più facilmente
Secondo uno studio pubblicato sul numero del 19 gennaio 2004 della rivista "Journal of the American Medical Association", un particolare intervento mirato a migliorare la qualità dei trattamenti sarebbe efficace nel ridurre la depressione negli adolescenti.
La prevalenza della depressione grave nell'adolescenza è stimata dal 15 al 20 per cento, e il 28,3 per cento degli adolescenti riferisce di periodi, nell'anno precedente, caratterizzati da sintomi depressivi. Il disturbo, se non trattato, può condurre al suicidio (è la prima causa di morte fra i giovani di 15-24 anni) o avere altri sviluppi negativi, compreso l'abbandono scolastico, gravidanze indesiderate, l'abuso di droghe, e la depressione in età adulta.
Lo studio effettuato da Joan Rosenbaum Asarnow della David Geffen School of Medicine dell'Università della California di Los Angeles e colleghi intendeva determinare i risultati di un intervento di miglioramento della qualità dei trattamenti. Il trial è stato condotto fra il 1999 e il 2003 su 418 pazienti con sintomi depressivi, di età compresa fra i 13 e i 21 anni. L'intervento prevedeva la presenza di team di esperti presso i siti, care manager a sostegno dei medici nella valutazione dei pazienti, corsi di aggiornamento per il personale addetto ai trattamenti per la depressione, maggior scelta ai pazienti sul tipo di cura da seguire.
I sintomi della depressione sono stati misurati usando la scala CES-D del Center for Epidemiological Studies. Gli autori hanno valutato anche la qualità della vita associata alla salute mentale e la soddisfazione dei pazienti per il trattamento ricevuto.
I ricercatori hanno scoperto che i pazienti sottoposti all'intervento, sei mesi dopo la conclusione dei trattamenti, riferivano una quantità significativamente minore di sintomi depressivi (un punteggio CES-D medio di 19,0 contro 21,4), una qualità di vita superiore e una maggior soddisfazione per le cure ricevute. "Si tratta - commentano gli autori - della dimostrazione che migliorando la qualità dei trattamenti è possibile combattere meglio la depressione degli adolescenti".
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