lunedì 25 aprile 2005

Mostri tra le mura di casa

Corriere della Romagna 25.4.05
Mostri tra le mura di casa
Gian Paolo Castagnoli

CESENA - Ci sono storie che troppo spesso restano nascoste tra quattro mura. Sono storie crude, fatte di abbandono o di aperte violenze di cui cadono vittime quelli che dovrebbero essere gli “intoccabili” di ogni società che si rispetti: i bambini. Tanti pensano che certe forme di degrado siano prerogativa delle periferie degradate di qualche metropoli o di ambienti in cui regna la sottocultura. Ma non è così. Anche nella ricca e civile Cesena sono sempre più frequenti i casi in cui i genitori si rivelano non adeguati a seguire i figli. A volte perché non sanno prendersi cura di loro per gravi problemi personali. Altre volte perché hanno inflitto alla loro prole maltrattamenti indicibili, fino ad abusi sessuali. Nel comprensorio cesenate, i casi di quest’ultimo genere che finiscono con l’affidamento ai Servizi sociali dell’Ausl sono 10-15. Ma è solo la punta dell’iceberg. E si arriva a quota 250 se si sommano tutte le situazioni che creano un tale allarme da proteggere i minori dai danni che il nucleo familiare procura loro. Il trend complessivo, nell’ultimo quinquennio, è in aumento. Si sono registrati tra 50 e 60 affidamenti all’anno a causa dell’alcolismo o della tossicodipendenza dei genitori. Altrettante le situazioni in cui a fare scattare l’intervento dell’Ausl sono state separazioni particolarmente laceranti tra i coniugi. Poi ci sono una ventina di minori che si è stati costretti a difendere da malattie psichiatriche dei loro padri o delle loro madri. L’incapacità assoluta di curare i figli all’interno della vita familiare è invece alla base di circa 70 affidamenti ai Servizi sociali per “inadeguatezza genitoriale”.Non vanno trascurate le forme di disagio meno drammatiche, ma che, se non seguite, rischiano di degenerare. Così sono ormai vicini a quota 2 mila i minori totali in carico al Dipartimento sociale dell’Ausl di Cesena. Il loro numero cresce mediamente del 10-20 per cento all’anno, con più di 400 nuovi utenti che entrano nel “circuito”. La percentuale di minori seguiti dagli operatori sociali dell’Ausl rispetto agli under 18 residenti nel Cesenate si è così attestata intorno al 6 per cento. Segno di una fiducia nei servizi e della loro abilità a scoprire situazioni a rischio. Ma anche cartina di tornasole di un disagio sociale molto pesante, che chiede risposte non solo sul versante socio-sanitario.