I partigiani ci hanno regalato la libertà e una Costituzione fondata sul lavoro, sui diritti, sul ripudio della guerra. Per ricordarli, a 60 anni dalla fine della lotta partigiana, l'Arci, Liberazione, il Manifesto e l'Unità regalano la canzone di Leonard Cohen, "The Partisan", Il Partigiano. Cantore della malinconia, della solitudine, dell'emarginazione e degli amori persi, Leonard Cohen è uno dei songwriter più influenti di tutti i tempi. Originario di Montreal, 71 anni, è anche il più "europeo" dei cantautori d'oltre oceano. La sua voce "simile a un rasoio" e le sue canzoni hanno segnato generazioni di cantautori (da Nick Cave a Fabrizio De André). Puoi ascoltare e scaricare "The Partisan" dai siti internet delle tre testate e dell'associazione.
Quando travolsero i confini
mi fu detto di arrendermi
e questo non potevo farlo
ho preso il mio fucile e sono sparito.
Ho cambiato il mio nome tante volte
ho perso mia moglie e i figli
ma ho molti amici
e alcuni di loro sono con me.
Una donna anziana ci ha dato riparo
ci ha nascosto in soffitta
poi sono arrivati i soldati
è morta senza un sospiro.
Eravamo in tre questa mattina
sono rimasto solo questa sera
ma devo andare avanti
le frontiere sono la mia prigione.
Ma il vento, il vento sta soffiando
tra le tombe il vento sta soffiando
la libertà verrà presto
e allora noi usciremo dall'ombra.
When they poured across the border
I was cautioned to surrender
this I could not do
I took my gun and vanished.I have changed my name so often
I've lost my wife and children
but I have many friends
and some of them are with me.An old woman gave us shelter,
kept us hidden in the garret
then the soldiers came
she died without a whisper.There were three of us this morning
But the wind, the wind is blowing
I'm the only one this evening
but I must go on
the frontiers are my prison.
through the graves the wind is blowing
freedom soon will come
then we'll come from che shadows.
Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi
non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti vide fuggire
ma soltanto col silenzio dei torturati
più duro di ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo
su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
Resistenza