martedì 31 maggio 2005

Umberto Veronesi

Giornale di Brescia 31.5.05
Veronesi: c’è ancora molta confusione
L’EX MINISTRO DELLA SANITÀ INTERVISTATO DA BONOLIS


ROMA - Paolo Bonolis e Umberto Veronesi faccia a faccia su un tema scottante: quello della legge sulla procreazione assistita. Il primo nei panni dell’intervistatore, il secondo in quelli dell’esperto. E proprio contro la mancanza di chiarezza informativa si è infatti scagliato l’ex ministro della sanità, già schieratosi a favore del sì ai quattro quesiti referendari. Occasione per l’intervista, un incontro organizzato da Il Riformista , alla presenza di vari politici tra i quali Maura Cossutta (Pdci) e Daniele Capezzone (Radicali). Tanti i temi passati in rassegna da Veronesi sotto il fuoco delle domande di Bonolis. E su un punto intervistato e intervistatore concordano pienamente: la mancanza di chiarezza che circonda i prossimi referendum e la «confusione» che, ha avvertito Veronesi, «può alla fine spingere la gente a non pronunciarsi». D’accordo Bonolis: «Non so se rispetto ai referendum si possa parlare di disinformazione - ha detto - ad ogni modo, se uno vuole capirne un po’ di più, può farlo». «Andare a votare è un dovere, sia che si voti per il sì sia che si voti per il no», è stato il monito dello scienziato. È importante andare alle urne, ha sottolineato Veronesi, «per esprimere il proprio pensiero, perchè questo Paese deve crescere: non possiamo pensare di costruire un futuro intelligente e razionale per il nostro Paese se non sappiamo cosa pensa la gente». Secondo Veronesi «questa legge fa di tutto per evitare la procreazione assistita, ponendo tantissimi ostacoli e creando confusione» . Ma se la Chiesa spinge all’astensione, ha commentato, «fa in un certo senso il suo mestiere; non capisco invece gli uomini politici che fanno proprio questo messaggio invitando la gente a non andare a votare. Questo è davvero scorretto e sorprendente». «La legge 40 sulla procreazione assistita è una legge contro le donne, perchè il desiderio di maternità - ha affermato l’ex ministro della S anità - è naturale e questa legge fa di tutto per ostacolarlo» . Veronesi ha fatto riferimento al dibattito circa l’inizio della vita e se il pre-embrione possa o meno essere considerato essere vivente. L’uovo fecondato, ha detto, «può essere considerato un primo passo verso il futuro nascituro, ma una forte corrente scientifica pone l’inizio della vita reale con la nascita dell’abbozzo cerebrale, ovvero verso la terza terza-quarta settimana di gestazione».