una segnalazione di Roberto Martina
Corriere della Sera 20.6.05
Romania, esorcismo mortale in un monastero ortodosso su una religiosa di 23 anni «E’ indemoniata»
Crocifissa una suora
La vita di Irina rallentava, loro stringevano un po’ di più le catene ai polsi e alle caviglie. I suoi occhi faticavano a rimanere aperti, loro annodavano più forte il bavaglio. C’era da stare attenti, si ripetevano l’un l’altra, a «quella creatura posseduta dal diavolo» perché anche in quelle condizioni, su una croce improvvisata con vecchi pali, aveva continui «incontri con gli spiriti maligni». Così suor Irina Maricica Cornici è rimasta crocifissa, in un vecchio capanno, per tre giorni e tre notti, finché il suo cuore si è fermato. Aveva 23 anni e il «torto» di essere malata di una schizofrenia che alcune sue consorelle hanno interpretato come «l’intrusione di Satana» nel suo corpo.
Siamo nella provincia romena di Vaslui, monastero ortodosso di Tanacu. Lunedì scorso suor Irina è in preda a una crisi schizofrenica. L’abate Daniel Corogenau e quattro giovani suore emettono una diagnosi: «E’ posseduta dal diavolo». La terapia è automatica: «Serve un atto di esorcismo».
Il calvario di suor Irina comincia quello stesso giorno. Viene lasciata nella sua cella, legata mani e piedi al letto con delle corde, senza cibo né acqua per ore. Ma anche in questo modo «il diavolo» sembra non abbandonarla. Al contrario, ogni volta che qualcuno si avvicina al suo letto lei ha delle reazioni violente. Per questo, quando è ormai notte, si passa a un «rimedio» più duro «contro il demonio». La ragazza viene incatenata a una croce e abbandonata in un vecchio capanno accanto al monastero dalle quattro consorelle alle quali l’abate aveva affidato il compito di «salvarla». Nella sua bocca le suore spingono il lembo di un asciugamano che poi le legano forte dietro la testa. Lei si contorce, respira a fatica. Ma per loro e per padre Daniel è un buon segno: prima o poi gli spiriti maligni se ne sarebbero andati, predicono. Suor Irina resiste fino alla notte fra mercoledì e giovedì. L’autopsia dirà poi che è morta per «insufficienza cardio-circolatoria».
Padre Daniel e le quattro consorelle sono indagate per sequestro e omicidio ma la gente del villaggio di Tanacu li difende. Tanto da organizzare una mini-sommossa quando i rappresentanti del patriarcato ortodosso sono arrivati al monastero per privare padre Daniel del diritto di celebrare messa dopo la morte della suora.
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