Il Giornale 27.7.05
In mille per lanciare le primarie di Bertinotti
Roberto Scafuri
Roma. Sarà parolaio rosso o pifferaio magico, così sostengono i suoi detrattori. Ma il bello di Fausto Bertinotti, il segreto che ne fa il polo d'attrazione della sinistra, sta nel suo «volare alto». Non effetto involontario, ma oggi piuttosto perseguito e riconvertito dal leader rifondatore nel nocciolo duro della sua politica. Anzi, di una politica di sinistra che si proponga come forza di governo senza complessi di «minorità». Da possibile atteggiamento intellettualoide e distante, che ne potrebbe scaturire, esso diventa invece motivo profondo di vicinanza con la gente. Fausto «vola alto» e tocca i sentimenti di un popolo rosso che lo ascolta e lo comprende, anche a prescindere dai narcisismi dialettici e dalla miriade di citazioni colte. Fausto gioca d'astuzia e raffinatezza, gigioneggia, e l'uditorio ne percepisce a pelle l'afflato «alto», l'orizzonte non comune. L'apprezza.
Far toccare con mano l'emozione della ragione, ecco l'alchimia. Bertinotti la propone per le primarie dell'Unione, e non poteva che raffigurarla in una libreria del centro di Roma dal nome appropriato, «Amore e Psiche». Uno scontato incontro con i giornalisti che diventa inconsueta «occupazione» di suolo pubblico da parte di un migliaio di curiosi e passanti, di amici della libreria e simpatizzanti di Fausto. I vigili costretti a chiudere il tratto di strada e le ragazze sedute sul selciato di fronte a una vetrina. Un professore psichiatra, Massimo Fagioli, fa il padrone di casa, e due schermi diffondono per strada le domande del pubblico che ha deciso di fare la sauna assieme al segretario all'interno.
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»