mercoledì 21 settembre 2005

«Freud è un imbecille»

una segnalazione di Annalina Ferrante e di Licia Pastore

DOMENICALE SOLE 24 ORE PAG 34 PAGINA
SCIENZA E FILOSOFIA
di Alessandro Pagnini

Fino ad oggi la Francia, insieme all'Argentina, rimaneva «il Paese più freudiano del mondo». Ma dopo la pubblicazione di Le Livre noir de la psychanalise (a cura di C. Meyer, Editions des Arenes, Parigi 2005, pagg. 832, euro 29.80) forse anche i francesi, come suggerisce il sottotitolo, non resterà che «vivere, pensare e stare meglio senza Freud»! Il libro non spicca per originalità. E' un compendio di tutte le critiche che psiconalisi ha subito negli ultimi trent'anni e più e che attingono a una consolidata storiografia reviosinista, a una critica epistemologica delle sue credenziali scientifiche, e a quella che in America è stata battezzata pop history, a metà tra il gossip dissacratore e la scoperta di «bugie» asservite in malafede al sostegno di tante teorie freudiane. Il lettore vi trova anche interessanti confronti (e tutti sfvorevoli alla psicoanalisi) tra terapia psicoanalitica , per esempio, le terapie cognitive; o tra la «metapsicologia» freudiana e gli esisti recenti delle neuroscienze. Insomma: letterati, scienziati. storici, filosofi di rinomanza internazionale (ma con qualche inspiegabile assenza come quella di Adolf Grunbaum e con colpevoli lacune bibliografiche) si affannano a raccontarci, non senza un pizzico di inutile malizia scandalistica, quello che persino in Italia sappiamo già che con la fine del «secolo della psicoanalisi» è finita anche la sua credibilità scientifica.