venerdì 18 novembre 2005

una lettera a "Liberazione"
citata al seminario del mercoledì

Donne
ABORTISCO QUINDI UCCIDO?

Caro Direttore, scrivo per segnalare una vicenda a dir poco sconcertante. Questa notte (lunedi 14, ndr) guardavo la trasmissione Porta a Porta che si occupava del caso Cogne. Gli astanti si interrogavano sulle cause che possono spingere alcune madri ad uccidere i propri figli, quando interveniva la giornalista Barbara Palombelli la quale sosteneva che nessuno può sapere cosa alberga nella mente delle donne e che le stesse iniziano a violentare i propri figli sin dall'utero, visto che ci sono donne che ricorrono a dieci, quindici aborti. Per Barbara Palombelli, quindi, le donne che abortiscono sono sullo stesso piano delle donne (malate) che uccidono i propri figli. Quindi per lei tutte le donne sono assassine, visto che potenzialmente tutte potrebbero nel corso della loro vita ricorrere all'aborto, che ricordiamolo è previsto da una legge dello Stato. Anche questa, a mio avviso è violenza sulle donne. Una violenza che non posso non definire di stampo fascista o, scusate, clerico-fascista.

Daniele De Perto via e-mail