sabato 7 giugno 2003

il processo sul delitto di Cogne

Corriere della Sera 7.6.03
Salta la deposizione finale per l’inchiesta sul delitto di Cogne mentre si prepara un nuovo scontro tra difesa e investigatori
«Devo allattare, l’interrogatorio può turbarmi»
Annamaria Franzoni non si presenta dal pm. Taormina accusa: sparito un video, perquisite il Ris e la Procura d’Aosta
dal nostro inviato

AOSTA - Annamaria Franzoni deve allattare Gioele, il terzo figlio nato nel gennaio scorso. Lo stress e la tensione provocato da un interrogatorio con i magistrati di Aosta - scrive la donna nella sua giustificazione - potrebbe provocare l’interruzione del flusso del latte materno, con gravi conseguenze per il figlio di pochi mesi. Giustificazione che è stata accompagnata anche da un certificato medico. Come già aveva annunciato il legale della donna, Carlo Taormina, è slittato l’interrogatorio della mamma di Samuele indagata per l’omicidio del figlio, ucciso nella villetta di Cogne il 30 gennaio del 2002. Il colloquio, che era stato fissato per ieri mattina, era stato richiesto proprio dalla donna, dopo aver ricevuto l’avviso di chiusura indagini. E per legge la procura è tenuta a concederlo prima di chiedere il processo. Invece ieri mattina in procura è arrivato solo il marito della Franzoni, Stefano Lorenzi, che poco dopo l’apertura degli uffici giudiziari ha consegnato in cancelleria i documenti per «giustificare» l’assenza di Annamaria.
I TEMPI - L’allattamento rischia ora di allontanare la richiesta di rinvio a giudizio, già pronta per essere trasmessa al gup Eugenio Gramola. Secondo un calendario approssimativo che si erano imposti i magistrati l’udienza avrebbe dovuto essere fissata entro luglio, prima della pausa estiva. Adesso i pm Stefania Cugge e il procuratore capo Maria Del Savio Bonaudo dovranno valutare se le motivazioni presentate dall’indagata possono essere considerate un «legittimo impedimento». Se decideranno per il sì l’interrogatorio potrebbe slittare anche di parecchi mesi. Se invece la procura non considererà le ragioni dell’assenza un «legittimo impedimento», i pm dovranno fissare una nuova data per l’interrogatorio. Ma se la Franzoni non dovesse ripresentarsi per gli stessi motivi, i pm potrebbero decidere di chiudere l’indagine con la richiesta di rinvio a giudizio. In questo caso la difesa potrà replicare, invocando la nullità della decisione davanti al giudice per l’udienza preliminare: a quel punto gli atti potrebbero tornare alla procura. Adesso i magistrati esamineranno una serie di sentenze emesse dalla Corte di Cassazione e nei prossimi giorni dovranno prendere una decisione.
LA DENUNCIA - Ieri l’avvocato Carlo Taormina ha denunciato alla procura di Milano i carabinieri del Ris di Parma e la procura di Aosta per la presunta scomparsa di un filmato Vhs allegato alla consulenza dei carabinieri «posto a fondamento dell’accusa formulata a carico di Annamaria Franzoni relativamente alle modalità dell’esecuzione dell’assassinio» spiega Taormina che aggiunge: «ho chiesto di effettuare perquisizioni per accertare la legalità delle operazioni eseguite, la completezza e la eventualità di alterazioni volute o accidentali». I reati ipotizzati dal legale sono falso ideologico in atti pubblici e soppressione di atti pubblici. Taormina ha anche criticato la decisione del gip Fabrizio Gandini che ha negato una superperizia sul delitto di Samuele. Una bocciatura che avrebbe avuto «ragioni esclusivamente procedurali». «Il gup sarà libero di disporre la perizia, libertà che certamente il gip di Aosta non ha saputo manifestare - ha detto il legale -. Egli ha irrazionalmente e insensibilmente contribuito a determinare le condizioni per la formulazione di una richiesta di rinvio a giudizio ingiusta ed inutile nei confronti di una persona innocente, qual è Annamaria Franzoni».