venerdì 20 giugno 2003

Sirchia, dopo il convegno dell'Arap di ieri, 19.6, a Palazzo Marini...

Psichiatria: Sirchia, investire su strutture di prossimità
(ANSA) - ROMA, 19.6.03

''Sui temi legati alla riforma della legge 180 si scatena una battaglia ideologica che fa perdere di vista l'oggettivita'. Bisogna investire sulle strutture di prossimita'''. E' quanto dichiarato dal ministro Sirchia in occasione del convegno su leggi e regolamenti psichiatrici tenutosi oggi a Roma. Sirchia ha detto che c'e' bisogno di altro personale e altri medici. ''Ci sono delle difficolta', ma ragionare insieme e' il primo passo da fare''. Il ministro ha inoltre parlato di quanto prevede per la psichiatria il nuovo Piano sanitario nazionale 2003-2005, spiegando che ''sono stati puntualizzati alcuni elementi che erano fortemente richiesti da parte degli specialisti, senza cambiare l'impianto che gia' abbiamo, ma cercando di migliorarlo. Inoltre c'e' una campagna d'informazione per la lotta allo stigma che e' stata lanciata dall'Unione Europea dalla presidenza greca che abbiamo ripreso e che abbiamo messo tra il programma da fare. Ci sono poi i servizi di prossimita' che sono la parte forse piu' importante che con le regioni abbiamo definito di attivare per quanto possibile''. L'incontro organizzato dall'Arap (Associazione riforma assistenza psichiatrica), aveva come obiettivo quello di promuovere un confronto tra la legislazione italiana vigente e quelle di alcuni Stati dell'Unione Europea. Al convegno e' intervenuta anche Maria Burani Procaccini, membro della Commissione Affari Sociali della Camera e firmataria della proposta di legge riforma della 180. ''La proposta di legge ha passato numerosi vagli'', ha dichiarato Burani Procaccini e molte sono state le modifiche apportate in base alle critiche che sono state mosse. Il deputato sottolinea il bisogno dei finanziamenti per attuare la riforma e di tempo perche' ''questa legge e' molto delicata, su cui dobbiamo lavorare con molta attenzione, non possiamo sbagliare''. Giorgio Conti, di Alleanza Nazionale, ammette che la nuova stesura contiene molte modifiche, alcune delle quali proposte da lui stesso, ''qualcosa ancora da cambiare ancora c'e', ma niente di grave''. ''La legge 180 - ha dichiarato Luisa Zardini, presidente dell'Arap - ha chiuso i manicomi, ma non ha dato istruzioni su cosa fare dopo. Noi vogliamo piu' dettagli, strutture per accogliere i malati dopo l'ospedale. Molto dipende anche dal personale che deve essere aggiornato. C'e' poi bisogno di un'assistenza sociale e dell'assistenza alle famiglie, che devono essere anch'esse seguite dai medici''. ''Quando si dice - afferma Tonino Cantelmi, presidente dell'Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici - che la 180 non e' stata applicata in Italia si dice una falsita'. Tutti gli indici strutturali sono stati raggiunti. Se qualcosa non funziona non e' dovuto al fatto che non e' stata applicata la legge, ma a tutti i cambiamenti avvenuti in 25 anni. Abbiamo farmaci, tecniche e sistemi di riferimento nuovi che devono guidare l'adeguamento dell'organizzazione dei servizi. Se questo non succede, avvengono i fatti che allarmano l'opinione pubblica. Per questo e' necessario un nuovo passaggio legislativo che sottolinei il cambiamento che c'e' nella psichiatria''.
(ANSA).

il Messaggero 20.6.03
Il Piano sanitario 2003-2005 presentato a Ciampi
Sirchia: «Nuovi fondi o si tagliano i servizi»

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C’è bisogno di altro personale e di altri medici per assistere i malati psichiatrici, ha assicurato il ministro durante un incontro organizzato dall’Arap (Associazione riforma assistenza psichiatrica). Nel Piano 2003-2005 è prevista una campagna d’informazione per la lotta allo stigma che è stata lanciata dall’Unione Europea dalla presidenza greca. «Ci sono poi i servizi di prossimità - annuncia il ministro - che sono la parte forse più importante che con le le regioni abbiamo definito di attivare per quanto possibile». Pronta la risposta delle famiglie dei malati: «La legge 180 - ha detto Luisa Zardini, presidente dell’Arap - ha chiuso i manicomi, ma non ha dato istruzioni su cosa fare dopo. Noi vogliamo più dettagli, strutture per accogliere i pazienti dopo l’ospedale».