martedì 29 luglio 2003

da Le Scienze (ed.it. dello Scientific American)... sull'autismo

Le Scienze 24.07.2003
Autismo e sviluppo del cervello
Le vaccinazioni in età infantile non sarebbero responsabili del disturbo

I neonati la cui testa comincia di colpo a crescere rapidamente sembrerebbero più a rischio di autismo. Lo indicano i risultati di uno studio che suggerisce come il disturbo, sempre più comune nei paesi industrializzati, potrebbe forse essere dovuto a connessioni mancanti nei cervelli che si espandono troppo velocemente. La ricerca sembra inoltre fornire nuove prove secondo cui le vaccinazioni in tenera età non sarebbero una causa di autismo, come altri scienziati avevano invece ipotizzato.
Lo studio, condotto da Eric Courchesne e colleghi dell'Università della California di San Diego, ha coinvolto 48 pazienti autistici. Il 59 per cento ha presentato una crescita accelerata del cranio - e presumibilmente un'espansione del cervello - a cominciare dall'età di due mesi fino a un'età compresa fra i quattro e i dodici mesi. I risultati, pubblicati sulla rivista "Journal of the American Medical Association", indicano che il cranio dei bambini autistici può passare da essere più piccolo del 75 per cento dei bambini fino a essere più grande dell'84 per cento al termine dell'improvviso sviluppo.
"Questa rapida crescita si verifica in un breve periodo di tempo, - spiega Courchesne - e dunque non può essere causata da eventi che hanno luogo più tardi, come le vaccinazioni contro gli orecchioni, il morbillo o la rosolia, o dall'esposizione a sostanze tossica durante l'infanzia".
In passato, le vaccinazioni e l'esposizione a veleni ambientali come il mercurio sono state considerate come una possibile causa di autismo. Uno studio nei mesi scorsi aveva indagato su una possibile componente genetica legata al cromosoma 15. Ora, la questione fondamentale per i ricercatori è capire se la rapida crescita del cervello - che in teoria è troppo veloce perché si formino le connessioni neurologiche vitali - sia la causa o soltanto un sintomo dell'autismo. Il disturbo di solito viene diagnosticato più tardi, non prima dell'età di due anni.
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