La Repubblica 9.7.03
CHI SIAMO E DOVE ANDIAMO
Inconscio e vagabondi
«Non posso comprendere ciò che sono», diceva sant´Agostino ai suoi tempi. Poi ci hanno provato Leibniz, Darwin, Janet, Charcot, Freud, Jung, Damasio, persino Hitchcock. A raccogliere tutte le ipotesi in un libro brillante, simpatico, pieno di aneddoti ci ha provato con successo Frank Tallis, Breve storia dell´inconscio (Il Saggiatore, euro 17).
Ci hanno sempre detto che la lingua degli etruschi è incomprensibile. Non è vero. Erano sbagliati i codici di lettura. Tutto torna se si abbandona la matrice indoeuropea e ci si rifà alla radice semitica in quell´ampio e remoto orizzonte che va da Sumer a Babilonia, dall´Assiria a Ebla. Questa rivoluzione la dobbiamo al paziente lavoro di Giovanni Semerano, Il popolo che sconfisse la morte. Gli etruschi e la loro lingua (Bruno Mondadori, euro 18.50).
D´estate ci apprestiamo a viaggiare, ma nulla sappiamo di quei viaggiatori di professione che sono i vagabondi, quando in Europa era più facile incontrare un biante, un pitocco, un cerretano, un chierico, un crociaro, un affarinato, un compagno degli angeli che un cittadino o uno stanziale. Il compianto Piero Camporesi ha raccolto documenti, testimonianze, aneddoti ne Il libro dei vagabondi (Garzanti, euro 28).
Per chi ama la filosofia nel suo intreccio con la politica c´è l´ultimo libro di Giacomo Marramao, Passaggio a Occidente. Filosofia e globalizzazione (Bollati Boringhieri, euro 26) in cui si prende in esame il mutamento radicale che accompagna i fenomeni politici della nostra epoca che non sono più leggibili con le vecchie regole in vigore al tempo della guerra fredda e tanto meno con Le strane regole del signor B. che Franco Cordero illustra nel libro che raccoglie i suoi articoli su "Repubblica" (Garzanti, euro 13.50).
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»