mercoledì 9 luglio 2003

psichiatria

Il Gazzettino di Venezia Mercoledì, 9 Luglio 2003
LA NOSTRA MENTE
prof. Antonio Augusto Rizzoli

Il tentativo esperito in psichiatria in questi ultimi cento anni è stato quello di differenziare il più possibile le varie malattie, utilizzando i criteri dell'andamento clinico, dell'incidenza epidemiologica e quello della "dissezione farmacologica" (distinguendo, cioè, le malattie in base alla loro risposta ai farmaci). Si è affermato in tal modo il concetto di soglia sintomatologica, ovvero di livello di intensità del sintomo, che permette di differenziare una risposta fisiologica da una risposta patologica (ad esempio la flessione dell'umore dopo un lutto).
I "sintomi sottosoglia" (o subclinici) sono quei sintomi che, pur presenti all'occhio dell'osservatore esperto, non raggiungono un'entità tale da poter essere considerati come parte attiva e significativa di un quadro patologico, eppure hanno un'influenza notevole nel determinare il tipo ed il decorso della malattia. Ad esempio i sintomi sottosoglia degli spettri del Disturbo di Panico e/o di Agorafobia sono determinanti nel predire una ricaduta dei disturbi depressivi (A. Santoro, 2003). Essi sono le "armoniche" (o suoni secondari) del sintomo, che concorrono a formarlo, ma non sono chiaramente percepibili, percependosi solo il sintomo fondamentale.
Esistono situazioni che presentano unicamente questi sintomi ("sindromi sottosoglia") i quali non realizzano una vera e propria malattia, ma fanno star egualmente male l'individuo (ad esempio la cosiddetta "Depressione Minore" come dimostrò H. A. Pincus nel 1999). Gli individui con Depressione "sottosoglia" ( o Minore) sono presenti nel 9\% della popolazione e sono più rappresentati tra il sesso femminile, esibendo disturbi del sonno, senso di affaticamento, rallentamento dell'ideazione, difficoltà di concentrazione, aumento di peso, pensieri di morte. Molto spesso queste persone ricercano solamente un'assistenza medica e, una volta, venivano inquadrati come "disturbi funzionali" o "neurovegetativi". I sintomi sottosoglia di depressione negli adolescenti hanno un forte potere predittivo d' una Depressione Maggiore nell'adulto (D.S. Pine, 1999). Per scoprire i sintomi sottosoglia si utilizzano dei questionari che permettono di individuarli con sufficiente sicurezza. Questi questionari consistono in scale autosomministrate che rilevano la presenza di sintomi appartenenti a diversi disturbi, ma che non permettono di fare alcuna diagnosi. I test più usati interessano lo spettro dei disturbi dell'umore, quello fobico sociale, quello di panico-agorafobia e quello ossessivo-compulsivo e sono composti da scale quantitative, in cui ogni singolo item ha uguale peso.
Altre due condizioni cliniche ove abbondano (e non vengono riconosciuti) i sintomi sottosoglia sono quelle del Disturbo Ossessivo Compulsivo e della Fobia Sociale; nel primo infatti, sarebbero i sintomi sottosoglia sarebbero presenti nel 30% della popolazione giovanile, causando difficoltà relazionali ai portatori. Nel caso della Fobia Sociale non abbiamo dati analoghi, ma sappiamo che i sintomi fobici sottosoglia o marginali conducono all'alcolismo (Crum e Pratt, 2001). La Bulimia e l'Anoressia hanno anch'esse sintomi sottosoglia, che spesso progrediscono indisturbati fino allo sviluppo della completa sintomatologia.