martedì 1 luglio 2003

Marco Bellocchio

(citato al seminario)
La Repubblica 30.6.03
Prime anticipazioni del direttore per i 60 della Mostra. Programma definitivo a fine luglio
De Hadeln: a Venezia una valanga di cinema
Bergman, Cohen, Altman, Bellocchio, Scott
Ancora incerti Allen, Tarantino e la Kidman Di pregio anche la presenza italiana
Bertolucci non finirà "I sognatori" per tempo, ma dovrebbe ricevere il "Leone" alla carriera

VENEZIA - Due leoni alla carriera, molti maestri in concorso e fuori, tanti italiani, molto glamour. La Mostra del cinema di Venezia (dal 27 agosto al 6 settembre) si prepara alla 60esima edizione che dovrebbe segnarne il definitivo rilancio e, negli auspici degli organizzatori, il sorpasso qualitativo nei confronti del Festival di Cannes, quest´anno sottotono.
Lo ha promesso Moritz De Hadeln in un´intervista apparsa sul sito della Biennale. Il direttore non si sbilancia sui titoli «... siamo in mezzo alla selezione...» (conferenza stampa ufficiale a fine luglio), ma le voci che si rincorrono fanno presagire fuoco e fiamme. Master and commander - The far side of the world di Peter Weir con Russell Crowe sembra sicuro. In arrivo al Lido sono dati anche il secondo capitolo di Le valigie di Tulse Luper di Peter Greenaway, la prima parte della trilogia sul '900 di Theo Angelopoulos, ma, soprattutto, è confermato Saraband, di Ingmar Bergman, film per la tv e seguito, dopo trent´anni, di Scene da un matrimonio. Film che andranno, quasi certamente, fuori concorso ma anche la gara dovrebbe fregiarsi di nomi di lusso: 2046 di Wong Kar-Wai, Anatomie de l´enfer di Catherine Breillat, Marie et Julien di Jacques Rivette e, soprattutto, Intolerable cruelty dei fratelli Cohen che dovrebbe portare al Lido George Clooney o Catherine Zeta Jones.
Attesa anche per Matchstick men di Ridley Scott con Nicolas Cage, In the cut di Jane Campion con Meg Ryan e The company di Robert Altman con Malcolm McDowell. Punti interrogativi per The human stain di Robert Benton, che potrebbe riportare al Lido Nicole Kidman, e per Kill Bill, attesissimo rientro di Quentin Tarantino. Si parla anche di Emir Kusturica con Hungry Hearts e di un ritorno di Woody Allen, con Anything Else.
Di primissimo ordine anche la pattuglia italiana. Marco Bellocchio, se finirà in tempo, porterà, forse in concorso, Buongiorno notte, sul caso Moro. Nelle varie sezioni si ipotizzano poi Ciprì e Maresco (Il ritorno di Cagliostro), Il miracolo di Edoardo Winspeare, Liberi, di Gianluca Tavarelli, Vita, morte e miracoli di Alessandro Piva e Il resto di niente di Antonietta De Lillo. Quasi certo l´approdo di Paolo Virzì (Caterina va in città), più difficile che siano pronti i nuovi film di Amelio, Soldini, Olmi, Argento e Bertolucci, (I sognatori). Al grande cineasta parmense potrebbe andare uno dei due leoni alla carriera (il secondo toccherà a uno straniero). Nino Manfredi riceverà il Premio Bianchi, mentre i grandi produttori del cinema italiano verranno ricordati con una grande retrospettiva, incentrata sul periodo 1945-75. Non mancherà un pensiero ad Alberto Sordi.
Come promesso, De Hadeln farà sparire il "Muro di Berlino", la costruzione davanti al Palazzo del Cinema che lo scorso anno prese il posto della passerella, facendo inorridire star e pubblico. In tanto promesso gigantismo stride la scarsa copertura televisiva. Lo scorso anno De Hadeln e il direttore di RaiUno, Fabrizio Del Noce, litigarono per il modo in cui fu gestita la serata conclusiva. Risultato: sarà Raisat a trasmettere apertura e chiusura, mentre la rete principale si limiterà a un montaggio della la premiazione in seconda serata.