sabato 23 agosto 2003

la neuro-teologia...

Il Messaggero, Sabato 23 Agosto 2003
La conversione di San Paolo? Una crisi d’epilessia. ...
di e. mas.

LA CONVERSIONE di San Paolo? Una crisi d’epilessia. L’integralismo religioso? Il risultato di una disfunzione di regione cerebrali profonde. E Dio, allora? Tutta una questione di neuroni... Il divino come una secrezione del cervello: stati di grazia e slanci mistici, estasi e apparizioni della Vergine abbandonano il campo della metafisica per entrare in quello si una scienza relativamente nuova: la neuro-teologia, quell’insieme di teorie che da una trentina d’anni tenta di spiegare i fenomeni religiosi attraverso precise variazioni chimiche della materia grigia.
E’ in un libro appena pubblicato in Francia, La biologie de Dieu (Agnès Viénot éditions), che un giornalista di “Science et Avenir”, Patrick Jean-Baptiste, neuro-fisiologo di formazione, cerca di rilanciare il dibattito sui discepoli della neuro-teologia: psicologi, psichiatri, antropologi o neuro-biologi, quel manipolo di neuro-apostoli, come sono stati ufficialmente battezzati, convinti che un angolino, nell’insieme delle nostre cellule nervose, sia stato programmato geneticamente per il bisogno di Dio.
I primi a sganciare la neuro-teologia da un ambito prettamente accademico sono stati due ricercatori dell’Università della Pennsylvania, Andrew New Newberg e Eugene D’Aquili, tre anni fa, in un volume, poi edito in Italia da Mondadori con l’eloquente titolo Dio nel cervello . Patrick Jean-Baptiste ripercorre le esperienze di Newberg e D’Aquili, ma non solo: con piglio critico illustra teorie più estremiste, come quella che cerca si attribuire a fenomeni epilettici la conversione di San Paolo sulla via di Damasco, le voci di Giovanna D’Arco o l’estasi di Santa Teresa. E ancora, analizza quella corrente di pensiero che spiega gli eccessi e i misfatti del fanatismo religioso con un’infiammazione delle amigdale encefaliche, irritate da un’iniziazione religiosa precoce e ossessiva. Sul destino delle ricerche dei biologi di Dio, il giornalista di “Science et Avenir ” non trancia giudizi: «Il futuro sarà il solo Giudice e deciderà del genio o dell’orrore di queste intuizioni...».