martedì 30 settembre 2003

boxoffice, e Maya Sansa su Repubblica di lunedì 29.9

Libero news
notizia del 29/09/2003

15:58
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al settimo posto ''Buongiorno, notte'' di Marco Bellocchio, che incassa 241 mila euro e arriva a sfiorare i 3 milioni
«Buongiorno, notte» 241.479 e in totale 2.767.677)

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(Spe/Zn/Adnkronos)
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La Repubblica 29.9.03

Incontro con l´attrice romana, interprete di "Buongiorno notte" e di "La meglio gioventù", premiata all´Efebo di Agrigento, 25ma edizione
Maya Sansa, una stella per il cinema d´autore
"Bellocchio per me è come un padre"


L'attrice si è imposta tra le interpreti più interessanti e intense del nostro cinema
Alle spalle ha una profonda determinazione e molti anni di studio

di Maria Pia Fusco

(segnalato da Sergio Grom)

AGRIGENTO - Gabriele Salvatores ha vinto l'Efebo d´oro 2003 per Io non ho paura, per il quale è stato premiato anche Niccolò Ammanniti, autore del libro che ha ispirato il film. La 25ma edizione del riconoscimento organizzato dal Centro di ricerca per la narrativa e il cinema di Agrigento ha avuto altri protagonisti di prestigio: Ettore Scola, per la quinta volta premiato ad Agrigento - stavolta alla carriera - Fabrizio Costa, Efebo d´oro per la riduzione televisiva di "La cittadella" di Cronin con relativi Efebo d´argento ai protagonisti Massimo Ghini e Barbora Bobulova. Una targa speciale è stata assegnata dal sindacato dei giornalisti cinematografici ad Antonio Monda per il libro "La magnifica illusione". Dopo una settimana di proiezioni che hanno richiamato un grande pubblico - finalmente l´Efebo si è radicato nel territorio e non solo di Atgrigento - la manifestazione si è conclusa sabato sera.
Un premio speciale è andato a Maya Sansa, l´attrice che è nel cast di due dei più importanti titoli di oggi, La meglio gioventù e Buongiorno, notte e che si è imposta tra le interpreti più interessanti e intense del nostro cinema, dopo soli quattro anni di carriera. Ma non a caso: alle spalle c'è una profonda determinazione e uno studio di quattro anni di studio in una delle più prestigiose scuole di arte drammatica a Londra. E un esordio felice: la pirandelliana Annetta, La balia di Marco Bellocchio.
«Sono molto legata a Bellocchio, per me è come un padre. Quando mi ha cercato per La balia ero ancora in Accademia a Londra, ho fatto sei provini prima di avere il ruolo, ero emozionatissima, era la mia prima volta su un set. Poi, quando ho saputo che cercava un'attrice per Buongiorno, notte morivo dalla voglia di chiamarlo ma non l'ho fatto, conoscendolo ho pensato che sarebbe stato controproducente. Alla fine mi ha chiamato lui, mi sono preparata moltissimo, ho letto la Braghetti, Franceschini, Morucci, nel ´78 avevo due anni e mezzo, non avevo ricordi personali e Marco non mi aveva dato la sceneggiatura. Ho cercato il punto di vista dei brigatisti, scegliendo di credere nella loro sincerità, se avessi cominciato a sospettare avrei solo confuso le idee . Ho fatto tre provini, il secondo era andato male, ero disperata. Marco mi ha chiamato a una settimana dalle riprese, finalmente ho avuto tutte le risposte che cercavo su Chiara».
È vero che Anna Laura Braghetti non ha voluto incontrarla?
«È stato meglio così, Chiara non è la Braghetti, è solo ispirata a lei. Qualcuno ha detto che Chiara è più buona e più donna di lei, non ne sono così sicura. Nel libro racconta che quando arrivavano i compagni con le pistole era preoccupata che rovinassero le sedie, si portava dentro l´educazione borghese e una solarità che Chiara non ha. Marco ha voluto sottolineare l´ombrosità del personaggio, che come un soldatino si sforza di essere all'altezza della situazione perché stima i compagni, è una che si è buttata nella rivoluzione per passione e per passione vorrebbe uscirne, ma non ce la fa».
A Venezia lei ha vinto il premio Pasinetti...
«L´unica buona notizia nella tristezza dell´ultimo giorno della Mostra. Il film era stato accolto benissimo, ci dicevano tutti che avremmo vinto, c'era una grande aspettativa, ci credevamo, è normale che fossimo delusi. Si sono scritte molte cose su quella giornata, in realtà è stato Marco che, vedendoci così tristi, ha deciso che saremmo partiti per andare a festeggiare a Roma, dove il film stava andando benissimo».
Chiara ombrosa e Mirella di La meglio gioventù solare e positiva: quale dei due personaggi le è più vicino?
«Posso sembrare più vicina a Chiara, sono portata alla serietà e alla riflessione, ma anche Mirella non è così solare, anche lei ha avuto i suoi momenti duri, si apre alla generosità e alla serenità quando sente che il personaggio di Luigi Lo Cascio ha bisogno del suo aiuto».
Bellocchio e Giordana, due set, due autori diversi...
«Con Bellocchio è stata una fatica gigantesca, Marco ti costringe a scavare dentro, cercare nell'intimo cose anche sgradevoli, ma per chi ama questo lavoro è una fatica meravigliosa. Con Giordana è stato un lavoro corale, c'era un clima di leggerezza, siamo legati da un'amicizia che dura nel tempo, ci cerchiamo spesso. Mi piacerebbe lavorare ancora sia con Bellocchio sia con Giordana».
È vero che lei ha conosciuto suo padre da adulta?
«Io sono nata a Roma, mia madre è italiana, mio padre è iraniano. L'ho cercato e l'ho incontrato per la prima volta quando avevo 15 anni, adesso abbiamo un bellissimo rapporto. L'estate scorsa sono andata per la prima volta in Iran a conoscere i nonni e la famiglia. È stata un'emozione forte che non so descrivere a parole, mi sono sentita accettata, accolta con espressioni di calore e d´affetto, soprattutto all'interno delle case. Mi sono "riconosciuta", del resto somiglio più a mio padre che a mia madre».
Il futuro?
«Mi piacerebbe lavorare all'estero, recitare in inglese, uscire dai ruoli ombrosi e fare una commedia, Ma per ora non ho progetti».