sabato 14 febbraio 2004

Cina

Corriere della Sera 14.2.04
Sorpassata la Francia. Lo scorso anno costruiti nel Paese asiatico 4,4 milioni di veicoli (»35%)
Svolta cinese nell’auto, Pechino quarto produttore mondiale
di Giuliana Ferraino


Bicicletta addio, il drago sale in automobile. La Cina ha sorpassato la Francia, diventando il quarto produttore mondiale dopo Usa, Giappone e Germania, con 4,44 milioni di veicoli fabbricati nel 2003, il 35,2% in più rispetto al 2002. Ad annunciare il nuovo record di Pechino è stato il vicepresidente della Federazione cinese delle macchine industriali, Cai Weici. Il settore automobilistico ha rappresentato il 35,94% dell’intera produzione di macchinari cinesi, pari a 2.530,9 miliardi di yuan (circa 305 miliardi di dollari), in salita del 31,9%. E, quest’anno, indicano le stime, la Cina produrrà circa 5,2 milioni di veicoli, di cui 2,55 milioni di berline. «I produttori stranieri si stanno affrettando a espandere la propria capacità produttiva in Cina, attirati dalle ottimistiche previsioni di crescita e dai buoni profitti», spiega Maria Bissinger, analista di Standard and Poor’s, che ha appena presentato uno studio sulle opportunità del mercato cinese sia in termini di vendite che di utili. Volkswagen, numero uno del mercato, ad esempio, ha intenzione di investire 6 miliardi di euro nei prossimi 5 anni per raddoppiare la sua capacità produttiva in Cina a 1,6 milioni di veicoli l’anno. Hyundai Motor, primo produttore sudcoreano, ha annunciato che costruirà una seconda fabbrica per arrivare a produrre 600.000 unità l’anno entro il 2007, nell’ambito di un investimento di 1,1 miliardi di dollari. E all’Impero di mezzo guarda anche la General Motors. Secondo John Devine, responsabile finanziario della casa americana socia di Fiat Auto, la Cina supererà il Giappone e diventerà il secondo produttore mondiale. Nel 2003 Gm China ha venduto 386.710 automobili, il 46% in più rispetto al 2002. Ma è «determinata ad aumentare le unità e il numero dei modelli per tenere il passo con il mercato». Un mercato che corre insieme a tutta l’economia cinese. Vent’anni fa, secondo la rivista China Today, c’erano soltanto 60 automobili private in tutta la Cina. Oggi ne circolano oltre 10 milioni, accanto a 35 milioni di motociclette, milioni di veicoli agricoli e centinaia di milioni di biciclette. Un segnale del cambiamento: dall’inizio dell’anno a Shanghai le bici non possono più circolare in centro.