martedì 3 febbraio 2004

invasione! più diminuiscono i cristiani (15% in Italia) più aumenta l'offensiva
(se lo conosci lo eviti)

una segnalazione di Filippo Trojano

La Stampa 3.2.04
In cerca di Dio? Lo si trova anche in Rete
Il sito del Vaticano è il primo mezzo di informazione del Papa
di Marco Tosatti


CITTÀ DEL VATICANO. Dio in rete c’è, eccome; e anche al di là del Portone di Bronzo ci si è convinti delle straordinarie possibilità aperte dal web. La notizia ormai è ufficiale: il sito Internet del Vaticano è diventato, in assoluto, il primo mezzo di trasmissione delle informazioni della Sala Stampa sull'attività del Papa e della Santa Sede.
[...]
ormai si può dire che la religione, le religioni, e la religiosità in genere ha invaso il web. Secondo padre Antonio Spadaro, gesuita del Collegio Scrittori di «La Civiltà Cattolica», «Navigando nella "Grande Rete" è facile accorgersi della presenza al suo interno di elementi legati al sacro e alla religione. Digitando la parola God, cioè Dio nella lingua principale del web, l'inglese, in un "motore di ricerca", o religion, Christ, spirituality, otteniamo liste di decine di milioni di pagine trovate».
Sempre secondo lo studioso, che ha dedicato nell’ottobre scorso una conferenza all’argomento, in Rete troviamo innanzitutto "vetrine" di realtà religiose reali. Nel solo contesto cattolico italiano abbiamo oltre ottomila «vetrine»; fra cui circa 1650 parrocchie, 1500 movimenti e associazioni, 800 ordini religiosi. La Santa Sede dispone di un sito ( a cui abbiamo accennato in apertura) che, oltre a contenere le pagine web di tutti i dicasteri della Curia Romana, propone materiali e documenti anche in originale (dal Concordato di Worms del 1122 in scansione fotografica ai documenti più recenti). Naturalmente anche la Conferenza Episcopale Italiana ha una presenza importante, che contiene al momento ben oltre diecimila documenti. E la «febbre di internet» ha ormai contagiato molti ordini e congregazioni religiose che hanno siti a vario livello: (da quelli delle Curie generalizie alle singole province o case) e così gruppi, movimenti e associazioni. C’è da dire poi che Internet si è rivelato di un’importanza fondamentale soprattutto per il Dicastero dell’Evangelizzazione dei Popoli (l’antica “Propaganda Fide”), che gestisce un esercito di centinaia di migliaia di missionari e missionarie in tutto il mondo, spesso in luoghi sperduti. L’Agenzia Fides, della Congregazione, «on line» ha la funzione di ricevere e rilanciare notizie da luoghi in cui il missionario è l’unica fonte, e nello stesso tempo di mantenere informate queste persone, in tempo reale.
Ma padre Spadaro parla anche di un elemento totalmente nuovo, nel panorama religioso: «Visto che la Rete permette l'esistenza di realtà non materiali, occorre riconoscere che in essa possono nascere e proliferare molte realtà religiose unicamente virtuali, che cioè non hanno un referente in luoghi, istituzioni e gruppi che si incontrano in forma reale. Un esempio estremamente interessante è il sito “Vidimusdominum” dei giovani membri di ordini e congregazioni religiose, il quale dà forma virtuale a una comunità che non ha dimensione "reale" e visibile in quanto tale». Ma il web apre orizzonti totalmente nuovi anche a religioni bimillenarie come la cattolica: «E’ stata ideata persino almeno una forma di vita religiosa, non ufficiale, che ha consistenza unicamente virtuale come l'OMFSI (Ordre monastique des frères et soeurs par l'internet). Ed esistono gruppi di preghiera virtuali, spontanei o legati a monasteri o ad altre istituzioni. Esistono anche biblioteche esclusivamente virtuali, che hanno "sede" cioè soltanto in internet e che contengono testi unicamente digitali scaricabili sul proprio computer».
Molte religioni mondiali, da quelle più praticate a quelle meno note, hanno siti o portali che contengono notizie, testi sacri e altro. Proliferano anche le sètte e i culti di ogni genere. Un’offerta amplissima, che risponde a una domanda in crescita continua che la "tradizione" riesce a fatica a soddisfare: «Alcune statistiche affermano, ad esempio, che il 25% degli internauti americani usa la Rete almeno una volta alla settimana per rispondere a interrogativi religiosi».