La Stampa 18 Febbraio 2004
LA DECISIONE SARÀ PRESA LA PROSSIMA SETTIMANA
La mostra di Venezia fa la corte a Muller
di Fulvia Caprara
ROMA. Dovrebbe fermarsi entro la prossima settimana il girotondo di pettegolezzi sul nome del nuovo direttore della Mostra del cinema di Venezia. Dell’argomento si parlerà durante la riunione del consiglio d’amministrazione della Biennale presieduta da Davide Croff che ha preso il posto di Franco Bernabè.
L’incontro dovrebbe svolgersi, appunto, negli ultimi giorni di questo mese. D’altra parte il tempo stringe, l’elenco dei film che potrebbero essere selezionati per la rassegna del Lido si assottiglia, mentre gli altri Festival, Cannes in testa, si danno da fare per accaparrarsi i titoli migliori. Alla Berlinale appena conclusa, il nome più ricorrente per la direzione della kermesse era quello di Marco Muller, ex-direttore dei Festival di Pesaro, Rotterdam, Locarno, produttore di film premiati a Cannes, Venezia e Berlino. Con l’affermarsi dell’ipotesi Muller iniziava a diventare meno probabile quella del duetto formato da Giancarlo Giannini e da Moritz De Hadeln che ha diretto la Mostra nelle ultime due edizioni.
Fino a ieri Giannini non aveva ricevuto comunicazioni di nessun tipo e il suo agente faceva notare che, in ogni caso, prima di pronunciarsi, l’attore dovrebbe valutare due fattori fondamentali: la possibilità di coniugare il nuovo impegno con il mestiere di sempre e gli spazi reali d’azione alla guida della Biennale. Insomma, Giannini non sembra proprio essere il tipo di persona che si accontenta di una nomina di facciata. E’ anche vero che l’interprete di tanti, applauditissimi film risponde a quella che sembra essere la caratteristica più ricercata nella figura del nuovo direttore: un italiano, sì, ma di fama internazionale.
Dagli uffici veneziani della Biennale, intanto, dove le persone che si occupano della Mostra attendono di poter finalmente ricominciare a lavorare, si fa notare che il neo-eletto presidente Croff farà comunque sentire la sua voce nella decisione finale, senza accontentarsi di soluzioni pre-stabilite: «Di sicuro darà segnali di autonomia».
A questo fine sembra che Croff abbia fatto, proprio in queste ultime ore, degli incontri che potrebbero perfino preludere a possibili colpi di scena. Quanto a Moritz De Hadeln, il quale a Berlino, durante il FilmFest, ha passato la maggior parte del tempo a respingere attacchi di giornalisti italiani che gli chiedevano quali erano le sue intenzioni, se avrebbe accettato il famoso duetto e via così, finora non ha dichiarato formalmente la sua indisponibilità. Certo, dopo le violente polemiche legate al verdetto dell’ultima Mostra (per il mancato Leone d’oro a «Buongiorno notte» di Marco Bellocchio), una parte, molto istituzionale, del cinema italiano gli ha giurato odio eterno. E, a distanza di mesi, le parole del Ministro Urbani non hanno fatto che confermare la volontà di cambiamento: «Il nuovo progetto ha bisogno di forze fresche».
Eppure non sono tante le persone in grado di prendere in mano, in tempi così stretti, le redini di una manifestazione che quest’anno rischia già di partire con il piede sbagliato. Troppo in ritardo. Con troppi film importanti già opzionati da altri Festival. Sempre da Venezia si fa notare che, durante la riunione della prossima settimana, dovranno essere affrontati anche altri punti importanti, dalle linee direttive di Davide Croff al nuovo statuto della Biennale, alle date della Mostra 2004 che ancora non sono state ufficialmente annunciate.
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