venerdì 14 maggio 2004

alessitimia

Yahoo Notizie - Adnkronos Salute Venerdì 14 Maggio 2004, 18:40
Salute: 16% Italiani Non Trova Parole Per Spiegare Emozioni


Roma, 14 mag (Adnkronos Salute) - Sedici italiani su cento non trovano le parole per spiegare le loro emozioni. E non sanno dire come e perche' stanno male. Colpa dell'alessitimia, questo il nome scientifico del disturbo. A descriverlo sono i medici internisti italiani, riuniti al congresso Fadoi, in corso a Roma. ''L'alessitimia - spiega il professor Dario Manfellotto, Dirigente del Centro dell'ipertensione dell'ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina di Roma - e' presente nel 55% dei pazienti colpiti da ipertensione, con una percentuale che cresce con l'aumento della pressione arteriosa. Ma a soffrire di questo disturbo e' anche il 33% dei malati psichiatrici. Considerando la popolazione italiana nella sua totalita', il dato piu' preoccupante e' che l'alessitimia interessa 16 persone su cento''. Manfellotto, che ha condotto uno studio sul rapporto ipertensione-alessitimia, presentato al Congresso, afferma anche che questa malattia crea grandi problemi nei pazienti che non riescono a spiegare al medico i loro disturbi e quindi cominciano le terapie piu' tardi. I soggetti con alessitimia vedono aumentato il rischio di conseguenze anche gravi. Uno studio americano ha evidenziato che un soggetto con alessitimia colpito da infarto chiede aiuto piu' tardi rischiando maggiormente la vita. Al congresso Fadoi si e' anche parlato della depressione che si nasconde in corsia. Sono stati presentati i risultati di uno studio pilota condotto in Sicilia - coordinato dal professore Salvatore Di Rosa e condotto dal dottor Salvatore La Carrubba di Palermo - che ha interessato tremila pazienti, ricoverati in 32 divisioni di Medicina Interna. I dati definitivi, presentati al Congresso, hanno evidenziato che i soggetti maggiormente depressi al momento del ricovero nelle divisioni di medicina interna sono donne, anziani e pazienti affetti da malattie cerebrovascolari. Non sono emerse significative differenze tra ospedali grandi e piccoli. Lo studio e' attualmente in fase di follow-up: si stanno controllando i pazienti, a distanza di tempo dalla dimissione. Si vuole conoscere lo stato di salute di questi pazienti per valutare se la depressione e' legata a un peggioramento delle malattie preesistenti o all'insorgenza di nuove patologie. (Red-Ife/Adnkronos Salute