venerdì 7 maggio 2004

cristiani:
«ama il prossimo tuo...»
altri massacri anche in Indonesia, in Thailandia, in Sudan

Repubblica 7.5.04
Miliziani cristiani hanno attaccato la comunità musulmana
Secondo la Croce Rossa ci sono almeno 630 vittime
Nigeria, scontri a Yelwa
centinaia di morti
Case in fiamme a Yelwa


 YELWA - Almeno 630 persone sono morte nel massacro di Yelwa, nella Nigeria centrale, dove domenica scorsa la locale comunità musulmana è stata attaccata da miliziani cristiani. Lo hanno detto oggi testimoni e un responsabile della Croce Rossa, presso una fossa comune.
"La cifra è esatta - ha detto Abdu Mamairiga, responsabile della Croce Rossa per la gestione delle catastrofi nazionali in Nigeria - Tutti i corpi sono stati riuniti presso la residenza del capo (locale) e sono stati sepolti dietro ad essa". Gli abitanti di Yelwa parlano di 630 vittime ma per l'esponente della Croce Rossa "potrebbero essercene altri". D'altro canto l'agenzia France Presse ha riportato il racconto di un dirigente locale, Yakubu Haruna, vicino a un terrapieno di 50 metri per 10 servito da fossa comune: "Abbiamo sepolto oltre 630 persone - ha dichiarato Haruna - Alcune sono state seppellite dietro alle loro case".
Domenica la polizia aveva riferito di un attacco, portato da miliziani cristiani dell'etnia Tarok contro la comunità islamica di Yelwa, che aveva causato almeno 67 vittime. Ma con il passare dei giorni il bilancio si è aggravato fino a comprendere centinaia di vittime. Testimoni hanno riferito di decine di cadaveri mutilati e straziati per le strade, mentre migliaia di abitanti scandivano slogan islamici e invocano vendetta contro gli assalitori.
Il sanguinoso raid si inquadra nelle tensioni interetniche e interconfessionali che nei mesi scorsi hanno fatto diverse centinaia di morti nei villaggi al confine fra gli stati di Plateau e Taraba, nella Nigeria centrale. Da mesi nella zona è riesplosa la tradizionale rivalità fra i musulmani Fulani, che sono allevatori di bestiame, e i cristiani Tarok, che sono invece agricoltori. La maggior parte delle vittime risultano uccise a coltellate o perite nei roghi delle loro abitazioni date alle fiamme.