giovedì 10 giugno 2004

opposti identici:
esorcismo e satanismo

Corriere della Sera 10.6.04
Nel Varesotto
Tutti in fila dal prete esorcista «Il diavolo c’è e va scacciato»
Nella chiesa di Sant’Eusebio di Sesona la perpetua dà il biglietto con il numero, come al supermercato
di Claudio Del Frate


VERGIATE (Varese) - Per molti sarà una pura e semplice coincidenza, ma per chi crede in certi segnali non è un caso che nel paese accanto a Somma Lombardo, dove si sono consumati gli orrori delle Bestie di Satana, da anni vive e lavora (tanto) un prete esorcista. Dentro la chiesa di Sant'Eusebio di Sesona, una frazione di Vergiate, anche ieri almeno una settantina di persone hanno fatto la fila per farsi imporre le mani da don Romano Meroni: hanno portato centinaia di pacchi con bottiglie d'acqua, di olio, scatole di sale, fotografie di parenti che don Romano ha benedetto recitando formule in latino. E fin quasi all'ora di cena decine di persone hanno fatto la fila per avere un incontro con il sacerdote, prendendo dalla perpetua il biglietto con il numero, come al supermercato. Da decenni, almeno tre volte la settimana, questi sono i pomeriggi a Sesona dove diavolo e acquasanta si guardano da lontano: la piccola chiesa di Sant'Eusebio è in cima a una collinetta. I boschi che si vedono sotto, sovrastati dai jet in decollo da Malpensa, sono quelli dove i satanisti hanno massacrato Fabio Tollis, Chiara Marino e Mariangela Pezzotta. E sul caso che in questi giorni scuote la cronaca, don Romano ha un'idea ben precisa: «Posseduti dal demonio quelli? Ho letto che alcuni di loro, una volta in carcere, hanno confessato. Se Satana fosse stato dentro di loro, non avrebbero ceduto: il demonio non se ne va da solo, ci vuole l'intervento dell'esorcista, date retta a uno che queste situazioni le ha viste. Sono dei malati o degli sciagurati». Se non Satana, dunque, chi ha armato la mano di Andrea Volpe e di tutti gli altri accusati dei delitti? «La lontananza da Dio può condurre a ogni tipo di gesto. Il demonio può avere soffiato sui loro cuori, ispirato le loro azioni, ma essere posseduti è un'altra cosa. Alla fine la responsabilità di ogni azione è dell'individuo», taglia corto don Romano. Il parroco di Sesona riceve a piccoli gruppi nella sacrestia, per i fedeli in cerca di una benedizione, di una parola o di un sortilegio l'attesa è lunga. A intrattenerli ci pensa la perpetua che intervalla recite del rosario a sermoni un po' da fine millennio: «Satana ha mille astuzie, state attenti. Oroscopi e sedute spiritiche sono i mezzi con cui ci fa arrivare la sua voce, se avete un amuleto gettatelo nel fuoco e se non brucia gettatelo in un fiume che ve lo porti lontano. Solo Gesù è la vera salvezza». Le imprese di don Romano, in questi anni, hanno raggiunto dimensioni da leggenda metropolitana: Gianangelo è arrivato da Tradate per sottoporre al prete esorcista il caso di un'anziana che ha perso il sonno. «Mi hanno raccontato - dice - che durante una seduta una donna ha cominciato a parlare con voce cavernosa, maschile, don Romano pregava, quella rispondeva "stai zitto!" finché dalla bocca non ha sputato un topolino ed è svenuta!». «Non era un topolino, ma un uccellino - dice il sacerdote - ma il demonio c'è, poche storie: mi sono trovato davanti persone che d'improvviso parlavano lingue sconosciute, altre che possedute da forze inaudite mi hanno sollevato di peso». Ma dai suoi corpo a corpo con Belzebù il parroco di Sesona è sempre uscito vittorioso ai punti, senza ammaccature e appena può stempera la tensione con sorrisi e battute di spirito. «Da qualche tempo la Curia mi ha proibito di compiere esorcismi. Vi sembrerà strano, ma da quel giorno non mi hanno più condotto qui persone possedute».
Come si spiega? «Ammetto che se mi trovassi davanti a un indemoniato, proverei lo stesso a liberarlo dal Maligno. Si vede che il Signore non desidera che disobbedisca ai miei superiori!». Peccato che né Andrea Volpe né gli altri delle Bestie di Satana hanno mai varcato la porta della chiesa di Sesona.