mercoledì 9 giugno 2004

-rischi con gli antipsicotici atipici
-frequenza delle recidive nei "disturbi bipolari"
-una nuova molecola...

ricevuti da Piergiuseppe Cancellieri

psichiatria.org
Mercoledì 9 Giugno 2004, 9:54
Rischio iperglicemia e diabete con i farmaci antipsicotici atipici


( Xagena ) - L’FDA ( Food and Drug Administration ) ha modificato le schede tecniche dei farmaci antipsicotici atipici: Olanzapina ( Zyprexa ), Quetiapina ( Seroquel ), Clozapina ( Clozaril ), Aripiprazolo ( Abilify ).
Nei pazienti trattati con antipsicotici atipici sono stati segnalati casi di iperglicemia, talora grave ed associata a chetoacidosi o coma iperosmolare e morte.
La valutazione di una diretta correlazione tra impiego di antipsicotici atipici e l’insorgenza di alterazioni del metabolismo del glucosio è complessa per il fatto che i pazienti con schizofrenia sono a rischio di diabete mellito.
Tuttavia studi epidemiologici hanno indicato un aumento del rischio di eventi avversi correlati con l’iperglicemia nei pazienti che assumono farmaci antipsicotici atipici.
Pertanto i pazienti con una diagnosi di diabete mellito, che stanno assumendo antipsicotici atipici dovrebbero essere monitorati regolarmente per un possibile peggioramento del controllo glicemico.
I pazienti con fattori di rischio per il diabete mellito ( es. pazienti obesi, pazienti con storia familiare di diabete ) in trattamento con antipsicotici atipici dovrebbero essere sottoposti al controllo della glicemia a digiuno , e tenuti sotto osservazione per il presentarsi dei sintomi tipici dell’iperglicemia ( polidipsia, poliuria, polifagia, senso di debolezza ).
Poiché l’Aripiprazolo è un antipsicotico atipico di recente impiego, esistono al riguardo poche segnalazioni di iperglicemia e nessun caso di diabete mellito.
Tuttavia anche la scheda tecnica dell’Aripiprazolo è stata modificata e sono state inserite le avvertenze riguardo al rischio di iperglicemia e di diabete mellito. ( Xagena 2004 )

Fonte: FDA

Yahoo!Notizie
Mercoledì 9 Giugno 2004, 10:04
Farmaci antiepilettici e frequenza delle recidive nei pazienti con disturbo bipolare di tipo 1
Di Disturbobipolare.net


( Xagena ) - Pochi studi clinici hanno valutato l’impiego dei farmaci antipsicotici atipici nella prevenzione delle recidive nei pazienti con disturbo bipolare di tipo I.
Lo scopo dello studio è stato quello di valutare se l’Olanzapina associata al Litio o al Valproato fosse in grado di ridurre le recidive rispetto al solo trattamento con Litio o Valproato.
I pazienti che hanno raggiunto remissione sindromica dopo un trattamento di 6 settimane, con Olanzapina più Litio o Valproato hanno ricevuto Olanzapina o placebo, oltre al Litio o al Valproato , e sono stati seguiti per 18 mesi.
Non è stata osservata alcuna differenza significativa tra i due trattamenti, quello di combinazione ( con Olanzapina ) o quello in monoterapia ( con placebo ), per quanto riguardava il tempo alla recidiva.
I pazienti che hanno assunto Olanzapina in aggiunta al Litio o al Valproato hanno presentato una remissione significativa dei sintomi: 163 giorni con terapia di combinazione versus 42 giorni con la monoterapia ( p = 0,023 ). ( Xagena 2004 )

Fonte: Br J Psichiatry 2004

sanihelp.it
PSICHIATRIA:VIA LIBERA UE A NUOVA MOLECOLA CURA SCHIZOFRENIA
Data: 08.06.2004 - 17:31 - ROMA


(ANSA) - ROMA, 8 GIU - Nuove speranze per la cura della schizofrenia arrivano da una molecola di nuova generazione: e' l'aripiprazolo, che oggi ha ottenuto il via libera da parte dell'Emea, l'Agenzia europea per la valutazione dei farmaci. Ora, l'antipsicotico passera' al vaglio dell'Agenzia del Farmaco per la disponibilita' in Italia. L'Aripiprazolo e' gia' disponibile negli Stati Uniti, dove ha ottenuto l'autorizzazione a fine 2002 e, ad oggi, 450 mila pazienti sono stati trattati con la nuova molecola. Anche l'Italia ha contribuito allo sviluppo clinico di aripiprazolo ed ha partecipato alle sperimentazioni: oltre 20 centri clinici e piu' di cento pazienti hanno gia' avuto accesso al farmaco. Ma quali sono i benefici della nuova molecola? Gli studi clinici presentati, cui hanno partecipato 1648 pazienti affetti da schizofrenia con episodio acuto, hanno dimostrato che la terapia con aripiprazolo permette un notevole miglioramento sia dei sintomi positivi (allucinazioni, deliri) che di quelli negativi (appiattimento affettivo, perdita di piacere e di interesse), caratteristici di questa patologia. L'aripiprazolo ha mostrato inoltre di non variare in maniera significativa il peso corporeo, di non causare sintomi ulteriori e di indurre solo una modesta sedazione rispetto al placebo (11% contro 8%). La sicurezza e la tollerabilita' della nuova molecola sono state inoltre valutate studiando oltre 5500 pazienti, compresi oltre 1250 pazienti trattati per almeno un anno. - SCHIZOFRENIA IN CIFRE: IN ITALIA NE SOFFRONO IN 500.000 Secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanita' (OMS), la schizofrenia colpisce nel mondo una persona su cento. Negli Usa sono 2 milioni gli individui affetti da questa patologia e in Italia si stima che siano 500 mila. La schizofrenia interferisce con la capacita' della persona di pensare in modo chiaro, di gestire le emozioni, di prendere decisioni e di avere rapporti con gli altri. E' una malattia che puo' essere curata, sebbene non esista una guarigione definitiva ed i farmaci antipsicotici impiegati fino ad oggi, a causa dei pesanti effetti collaterali, non sempre hanno fatto registrare un'adesione completa alla terapia da parte dei pazienti.(ANSA).