lunedì 15 novembre 2004

super staminali

una segnalazione di Franco Pantalei

Repubblica 15.11.04
Devono tutto all'assenza della proteina che provoca il "suicidio" Gli scienziati: scoperta utile per la lotta al tumore cerebrale
Le super staminali del cervello Ecco perché sono così resistenti

ROMA - Sono le più resistenti tra tutte le cellule staminali. Praticamente immortali. E adesso si è capito - grazie a uno studio italiano - perché le cellule staminali del cervello sono così resistenti alla morte. In pratica, a differenze dalle altre, si difendono in modo eccezionale grazie a un doppio meccanismo. Da una parte l'assenza della proteina chiamata caspasi 8, che spinge verso la morte programmata tutti gli altri tipi di cellule presenti nell'organismo. Dall'altra nella presenza di una proteina, chiamata Ped, che viene prodotta in grandi quantità ogni volta che si verifica una situazione di emergenza, come ad esempio un'infiammazione.
Con questa scoperta, diventa adesso possibile comprendere l'origine di tumori cerebrali estremamente aggressivi e oggi impossibili da curare, come il glioblastoma. Altre prospettive interessanti, anche se a lungo termine, riguardano la possibilità di utilizzare lo stesso meccanismo per proteggere i neuroni adulti dai danni provocati dalle malattie neurodegenerative, come il Parkinson o l'Alzheimer.
Il meccanismo delle staminali del cervello è stato ricostruito per la prima volta dal gruppo di Ruggero De Maria, del Dipartimento di Ematologia, oncologia e medicina molecolare dell'Istituto superiore di sanità. La ricerca, pubblicata sul Journal of Experimental Medicine, è stata condotta in collaborazione con istituto neurologico Besta di Milano, università Thomas Jefferson di Filadelfia, università Federico II di Napoli e Istituto Mediterraneo di Oncologia di Catania.
Proprio per la loro forte resistenza alla morte, fino ad una decina di anni fa le cellule staminali del cervello sono state considerate perenni, praticamente immortali. "Si pensava che i neuroni fossero perenni, ma poi si è visto che non è così e che c'è una continua produzione di cellule neurali" dicono i ricercatori.
''Si tratta di indicazioni molto importanti anche dal punto di vista clinico. Questi dati aprono nuovi scenari nella terapia delle malattie oncologiche - spiega De Maria - Abbiamo infatti osservato che questi meccanismi sono attivi nelle cellule staminali neoplastiche che danno origine ai tumori cerebrali ed è anche per questo che pensiamo esse sono particolarmente difficili da aggredire terapeuticamente''.