Sabato 4 Dicembre 2004, 18:50
PSICHIATRIA: MILIONI MALATI AL MONDO, LA FOTO DEL DISAGIO/ANSA
(ANSA) - ROMA, 4 DIC - Le patologie mentali affliggono milioni di persone nel mondo. Nonostante ciò, il pregiudizio sociale resta uno dei maggiori scogli da superare per questi pazienti e ancora lacunosa si presenta la rete assistenziale sul territorio, che in Italia, dove domani si celebrerà la prima giornata nazionale della salute mentale, si conferma a macchia di leopardo.
NEL MONDO 450 MLN CON DISTURBI MENTE, COLPITO 1 ITALIANO SU 10
Secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), sono 450 milioni le persone che nel mondo soffrono di qualche disturbo mentale. Per quanto riguarda invece il nostro Paese, un italiano su cinque (18,3%) ha sofferto di un qualche disturbo mentale nell'arco della propria vita e ad essere più colpite, sulla base dei dati del recente studio europeo Esemed, sono le donne. In Italia, così come nel resto dei paesi occidentali, inoltre, due persone su dieci sono a rischio di ammalarsi di qualche patologia mentale, più o meno grave, nel corso della loro esistenza, come rilevano gli ultimi studi epidemiologici sulla prevalenza dei disturbi mentali in Italia e in Europa. Una percentuale di rischio, concordano gli esperti, che spinge sicuramente a riflettere e che evidenzia la necessita' di un'ancora maggiore sensibilizzazione su questeproblematiche.
600 MILA FAMIGLIE ITALIANE CON UN MALATO, PER 70% E' VERGOGNA
Sono 600 mila le famiglie che vivono in Italia il dramma di un caro che soffre di psicopatologia grave e di queste 200 mila vivono un dramma nel dramma, con un familiare che non risponde alle cure oppure non vuole curarsi. Un ulteriore macigno da superare resta però il pregiudizio, a volte da parte delle stesse famiglie: ''Per circa il 70% degli italiani - ha sottolineato il presidente della Società degli psicologi e psichiatri cattolici, Tonino Cantelmi - resta una vergogna parlare di un familiare malato''.
SUL TERRITORIO SITUAZIONE A MACCHIA DI LEOPARDO
Risale alla fine del 2002 la chiusura dell'ultimo manicomio pubblico in Italia, con la dimissione degli ultimi pazienti. Da allora, in base ai dati più recenti aggiornati al dicembre 2003, sono rimasti operanti sette ex ospedali psichiatrici (OP) privati convenzionati, con circa 188 pazienti ancora ricoverati a causa della ritardata disponibilità di strutture residenziali. Al 31 marzo 2000, i malati usciti dagli ospedali psichiatrici erano 15.943, il 41,5% dei quali è entrato in strutture residenziali. Dal 1978 a oggi, 219 sono state le leggi regionali sulla salute mentale: la Regione che ha attuato il maggior numero di provvedimenti legislativi in materia è la Liguria con 24. Seguono la provincia di Trento con 23 e il Lazio con 21. Dieci sono le proposte di legge presentate durante questa legislatura in Parlamento, sei della maggioranza e quattro dell'opposizione. Ma come si presenta oggi la situazione sul territorio? Dipartimenti di salute mentale sono presenti in tutta Italia, oltre a una rete capillare di servizi diurni, ma con profonde diversità sul territorio nazionale: le Regioni meridionali sono infatti al di sotto dello standard obiettivo. La Valle D'Aosta è in testa alla classifica per Centri diurni (oltre 4 per 150 mila abitanti quando lo standard e' 1) seguita da Friuli (3), Toscana (2,5) e Veneto (2), mentre al di sotto di 1 si trovano Abruzzo, Calabria, Sardegna e provincia autonoma di Bolzano. Anche i posti letto in strutture pubbliche seguono un andamento simile: più numerosi nelle regioni del Nord e via via al di sotto dello standard obiettivo al Sud e al Centro (con Lazio e Umbria fanalini di coda). Le strutture residenziali hanno operatori in numero sufficiente solo in poche Regioni: Trento, Liguria, Toscana e Bolzano. Gli operatori in tutta Italia sono poco più di 30.700, di cui il 48% infermieri e il 18% medici. Un dato, osservano gli psichiatri, inferiore del 25% all'auspicabile: vale a dire che mancano almeno 5000-7000 operatori.(ANSA).
Ansa.it 04/12/2004 - 08:52
Psichiatria: 8 bimbi su 100 mostrano segnali di disagio
Fondamentale la prevenzione sin dall'infanzia
(ANSA) - ROMA, 4 DIC - In Italia, otto bambini su 100 tra i 2 e i 6 anni mostrano segnali di disagio psichico. Lo afferma il neuropsichiatra infantile Gabriel Levi. "Se si vuole combattere lo stigma della malattia mentale - ha affermato oggi Levi, in occasione della presentazione della Campagna nazionale promossa dal ministero della Salute - bisogna dimostrare che la malattia mentale può essere prevenuta, e per ottenere questo risultato è necessario aumentare gli investimenti nell'età evolutiva".
copyright @ 2004 ANSA
04/12/2004 13.32
SANITA' LAZIO: NASCE NUMERO VERDE SALUTE MENTALE
Roma, 4 dic. (Adnkronos Salute) - Nasce nel Lazio un nuovo servizio per le persone con disagio psichico: la "Linea per la vita salute mentale", un numero verde (800 298298) attraverso il quale un gruppo di esperti fornirà informazioni sui servizi sanitari e sociali per la salute mentale e sul trattamento dei disturbi psichici. L'iniziativa, avviata in occasione della Giornata nazionale della salute mentale, che si celebra domani, è stata illustrata oggi dall'assessore alla Sanità del Lazio, Marco Verzaschi. ( ... )
Adnkronos Salute 03/DIC/04 - 17:02
PSICHIATRIA: L'ESPERTO, VIOLENZA ESPLODE IN FAMIGLIA MA POCHI GLI OMICIDI
Roma, 3 dic. (Adnkronos Salute) - La violenza dei malati di mente esplode soprattutto in famiglia, come dimostrano i recenti casi di cronaca. Ma gli omicidi commessi da persone con disturbi psichici in Italia sono pochi, meno di quanto la gente creda. Lo afferma Mario Maj, presidente della Societa' europea di psichiatria, a margine della presentazione della prima Campagna per la salute mentale questa mattina al ministero della Salute. ''Secondo il rapporto Eures 2004 - spiega Maj - dei 658 omicidi volontari registrati in Italia nel 2003, solo 27 (4,1%) sono stati commessi da persone con problemi mentali. E in molti casi non e' chiaro se il movente sia stato il disturbo. Un dato minimo, in linea con quelli internazionali, a fronte di un 7,3% di italiani che in un anno soffre di malattie psichiche''. ''Nel 63,3% dei casi - afferma Maj - la causa dell'omicidio e' una depressione grave, nel 16,7% la schizofrenia, nel 5% l'Alzheimer''. La violenza esplode in casa. ''Degli 88 omicidi commessi da malati di mente dal 2000 al 2003 - prosegue l'esperto - 77 hanno avuto come vittima un familiare, 8 conoscenti e solo 3 estranei. Dunque, sulle famiglie dovrebbero concentrarsi gli interventi, che pero' vengono attuati solo nel 5% delle famiglie di psicotici''. Maj ci tiene a precisare che si tratta di ''una minoranza di omicidi e atti violenti che fanno notizia perchè appaiono inspiegabili, ma sono imprevedibili solo all'apparenza: ricostruendo la storia della persona, si trovano segnali premonitori passati inosservati, nascosti o trascurati. Se fossero stati tenuti in debito conto, avrebbero potuto 'predire' la tragedia. Senza dimenticare che il comportamento di ognuno di noi è imprevedibile''.
SANITA' LAZIO: NASCE NUMERO VERDE SALUTE MENTALE
Roma, 4 dic. (Adnkronos Salute) - Nasce nel Lazio un nuovo servizio per le persone con disagio psichico: la "Linea per la vita salute mentale", un numero verde (800 298298) attraverso il quale un gruppo di esperti fornirà informazioni sui servizi sanitari e sociali per la salute mentale e sul trattamento dei disturbi psichici. L'iniziativa, avviata in occasione della Giornata nazionale della salute mentale, che si celebra domani, è stata illustrata oggi dall'assessore alla Sanità del Lazio, Marco Verzaschi. ( ... )
(Adnk/Adnkronos Salute)
Adnkronos Salute 03/DIC/04 - 17:02
PSICHIATRIA: L'ESPERTO, VIOLENZA ESPLODE IN FAMIGLIA MA POCHI GLI OMICIDI
Roma, 3 dic. (Adnkronos Salute) - La violenza dei malati di mente esplode soprattutto in famiglia, come dimostrano i recenti casi di cronaca. Ma gli omicidi commessi da persone con disturbi psichici in Italia sono pochi, meno di quanto la gente creda. Lo afferma Mario Maj, presidente della Societa' europea di psichiatria, a margine della presentazione della prima Campagna per la salute mentale questa mattina al ministero della Salute. ''Secondo il rapporto Eures 2004 - spiega Maj - dei 658 omicidi volontari registrati in Italia nel 2003, solo 27 (4,1%) sono stati commessi da persone con problemi mentali. E in molti casi non e' chiaro se il movente sia stato il disturbo. Un dato minimo, in linea con quelli internazionali, a fronte di un 7,3% di italiani che in un anno soffre di malattie psichiche''. ''Nel 63,3% dei casi - afferma Maj - la causa dell'omicidio e' una depressione grave, nel 16,7% la schizofrenia, nel 5% l'Alzheimer''. La violenza esplode in casa. ''Degli 88 omicidi commessi da malati di mente dal 2000 al 2003 - prosegue l'esperto - 77 hanno avuto come vittima un familiare, 8 conoscenti e solo 3 estranei. Dunque, sulle famiglie dovrebbero concentrarsi gli interventi, che pero' vengono attuati solo nel 5% delle famiglie di psicotici''. Maj ci tiene a precisare che si tratta di ''una minoranza di omicidi e atti violenti che fanno notizia perchè appaiono inspiegabili, ma sono imprevedibili solo all'apparenza: ricostruendo la storia della persona, si trovano segnali premonitori passati inosservati, nascosti o trascurati. Se fossero stati tenuti in debito conto, avrebbero potuto 'predire' la tragedia. Senza dimenticare che il comportamento di ognuno di noi è imprevedibile''.
(Mad/Adnkronos Salute)