domenica 12 dicembre 2004

sinistra
Fausto Bertinotti

Il Gazzettino Domenica, 12 Dicembre 2004
Bertinotti: «Una nuova frontiera è stata delineata»

Fausto Bertinotti parla di una «nuova frontiera delineata da Prodi». Il segretario di Rifondazione Comunista sottolinea alcune cose del discorso di Prodi: «Il rifuto che la democrazia possa essere esportata con la guerra, l'importanza dei giovani come spia della precarietà sociale, l'idea nuova di convivenza entro cui deve stare l'immigrazione italiana»

il Tempo 12.12.04
BERTINOTTI «Abbiamo fatto bene a tacere, non solo per una ragione deontologica, ma perché mette ...

... ancora più in evidenza l'autonomia della magistratura. Credo che avendo i magistrati formulato il loro giudizio, la politica debba non commentare, ma aprire un discorso su come si sia formata la cosiddetta nuova classe dirigente italiana».

L'Unità, 12.12.04 pag 9
(di Federica Fantozzi)

MILANO. «Certo, c'è un grave ritardo nella coereografia rispetto alla politica, la scena appare incompiuta. È uno scarto così evidente che non c'è bisogno di farlo notare: Prodi lo capisce da solo. Fausto Bertinotti è l'unico dei leader di partito del centr-sinistra che si attarda a lungo nel sottoscala mentre i 10mila «ulivisti» sciamanocontenti verso casa.
Non che il segretario di Rc non lo sia al termine del suo esordio sul palco insieme a Romano Prodi il bilancio è positivo. All'arrivo, il Professore ha conversato a lungo con lui (...). In sala sventolano le bandiere di Rc, e i 65 minuti prodiani gli sono piaciuti: «È stato un discorso da nuova frontiera, c'è l'idea chiara che non si possono ripetere le politiche del passato neanche nel centrosinistra».
Il punto cruciale è un altro: la coreografia, appunto. Dietro il palco blu lo sgogan del futuro [«il futuro ci unisce» Ndr]. Sopra, striscioni della lista Uniti nell'Ulivo. Il coro che accompagna l'ingresso di Prodi: «Ulivo! Ulivo!. E ne sottolinea la presa di microfono: «Ulivo! Ulivo!». Nessun logo della Grande Alleanza democratica, della Gad, dell'Alleanza, della Federazione. Nessun riferimento nel discorso del leader. Neanche un passaggio dedicato ai nuovi e travagliati assetti del centrosinistra, alle primarie, alle politica delle parole incomprensibili ai più. Aleggia l'Ulivo, l'«albero italiano» caro al Professore e agli altri, ma in cui Bertinotti non si riconosce [...]

Corriere della Sera 12.12.04
Bertinotti incalza il Professore:
ancora troppe bandiere uliviste

MILANO - Quando Prodi gli va incontro e lo abbraccia e lo bacia due volte, Bertinotti avvolge con lo sguardo i diecimila del Palalido. «Lo vedi, Romano? Avevo ragione io. È meraviglioso, dovevamo farla in piazza». Poi, con i complimenti per un discorso «che delinea una nuova frontiera», arrivano altri rimbrotti. È per via di tutte quelle bandiere verdi che sventolavano alle spalle del leader, troppe per il segretario di Rifondazione: «Una coreografia così ulivista non va per niente bene - alza il tono Bertinotti -. Oggi la coalizione va ben oltre i confini dell’Ulivo, l’impianto che stai dando all’alleanza è totalmente nuovo e aggrapparsi a un vecchio simbolo dà un sapore di nostalgia. Non possiamo ripetere le politiche del passato». Lo scambio è breve, ma animato. Prodi ascolta, ribatte, sfuma, («lo so, il problema esiste...») [...]