Riflessione di Epicarmo sullo sguardo umano
di GIUSEPPE VITALE
“La fonte dello sguardo. Lo sguardo umano”: argomento scelto dal centro culturale “Epicarmo” a motivo di riflessione da parte del pubblico numeroso nella solennità dell'aula di Palazzo del Senato. La presidente professoressa Lucia Arsì, nella prolusione, ha definito intanto lo sguardo “vedere l'altro dentro di noi”. C'è l'occhio positivo capace di “vedere” l'altro che sta dentro di noi e c'è l'occhio che vede senza farsi vedere, capace di dominare: dal singolo ai mass media. E che sarà domani della nostra privacy, della nostra libertà, della nostra esistenza? Quindi l'ospite prof. Umberto Curi* dell'università di Padova. Sguardo quale conoscenza e anche probabile incentivo di esercitare il potere; dalla Repubblica di Platone al ruolo della Medusa, al Caravaggio.
E nella corsa veloce dei tempi: dal romanzo di Browell al Panoptikom nell'immaginazione di Benthran. Se si avesse agio di ulteriori approfondimenti - ha evidenziato lo studioso ospite - si arriverebbe financo a indovinare addirittura nella forza dello sguardo un elemento di oppressione quale soglia inevitabile della tirannide. E ha concluso col suggerimento di Platone: “Se incontri un lupo devi guardarlo tu per primo; altrimenti esso sarà il primo a toglierti la parola”.
*il prof. Umberto Curi è titolare della cattedra di Storia della Filosofia all'Università di Padova.
Il suo libro più recente "La forza dello sguardo", edito da Bollati Boringhieri, Torino 2004, è stato recensito sul 52° numero (4/04) de Il sogno della farfalla, (pp.85-88) attualmente nelle librerie.