giovedì 6 gennaio 2005

Erika

Corriere della Sera 6.1.05
AL BECCARIA DI MILANO
Il legale: anche Erika può chiedere di uscire
La ragazza condannata a 16 anni ha ottenuto il diploma di geometra e ora sta pensando di iscriversi all’università
di Cristina Marrone


«Si apre uno spiraglio, anche per Erika si vede un orizzonte diverso. Possiamo sperare di ottenere il permesso di uscire dal carcere anche per lei, anche solo per qualche ora». L’avvocato Mario Boccassi, legale di Erika De Nardo, condannata in via definitiva a 16 anni per aver massacrato a coltellate la mamma e il fratellino, decide di non sbilanciarsi. Non vuole dire in modo esplicito che chiederà anche per la ragazza un permesso premio, ma di certo la decisione di mettersi in contatto con gli educatori del carcere minorile di Milano Cesare Beccaria, dove Erika è rinchiusa dal 24 febbraio 2001, lascia intendere che l’idea è proprio quella. «Ho provato subito a chiamare al Beccaria, ma è un prefestivo, gli psicologi che si occupano di Erika non c’erano. Voglio parlare con loro, capire meglio come sta andando il percorso di recupero della ragazza». La notizia del permesso concesso a Omar viene accolta con grande speranza anche dal papà di Erika, l’ingegner Francesco De Nardo che mai, neppure per un momento, ha abbandonato la figlia. Si divide tra le visite al cimitero di Novi Ligure, dove riposano la moglie Susi e il figlio Gianluca e quelle alla figlia, in carcere. Due volte alla settimana: il mercoledì e la domenica, come prevede la legge perché dice «io rappresento il suo futuro». «Non possiamo escludere che anche noi faremo la stessa mossa dei legali di Omar - aggiunge l’avvocato Boccassi - ma ora dobbiamo studiare tutto con attenzione, procedere con prudenza».
Erika ha saputo dai telegiornali che il suo ex fidanzato Omar potrà finalmente lasciare il carcere, anche solo per qualche ora. E in lei si è riaccesa la speranza. Pochi mesi fa si è diplomata geometra, seguendo i corsi all’interno del Beccaria. Ora sta meditando se iscriversi all’Università. Anche per lei ad aprile, quando compirà 21 anni, scatterà il trasferimento in una struttura per adulti. E tutto diventerà un po’ più complicato. Ma in molti le stanno dando una mano per prepararsi al passaggio al mondo degli adulti. Con il padre anche il cappellano don Gino Rigoldi. «Sta meglio Erika, sta elaborando tutto quello che è successo» dicono gli operatori Con una lettera aveva chiesto perdono alla mamma e al fratellino. Ora il suo destino è in mano proprio agli educatori che fanno muro intorno a lei: «Tutta questa pubblicità le ha fatto male, noi la dobbiamo proteggere».