giovedì 6 gennaio 2005

una ricerca britannica!

Corriere della Sera 6.1.05
Per i maschi vale invece la regola contraria. Un’altra ricerca: più figlie femmine per le single
«Le più intelligenti si sposano meno»
Studio inglese: le donne brillanti non trovano uomini abbastanza interessanti
DAL NOSTRO INVIATO


LONDRA - Meglio nascere donna, al giorno d’oggi. O è meglio nascere uomo? La scienza, in questo inizio di 2005, non aiuta granché a rispondere al dubbio che ci portiamo dietro almeno dai tempi della rivoluzione femminista: anzi, un paio di rapporti recenti aggiungono al dilemma tutta l’incertezza dei tempi. In uno si sostiene che le donne, quando sono intelligenti, si sposano poco mentre gli uomini, a parità di quoziente intellettivo, si sposano di più. E già qui è difficile orientarsi. Ma un secondo studio dice che queste donne single, se fanno un figlio, è probabile che sia una bambina. Andiamo dunque verso un mondo sempre più femminile? Forse. Ma è una cosa buona più per l’uomo o per la donna? Gli scienziati delle università di Edimburgo, Glasgow, Aberdeen, Bristol hanno preso, 40 anni fa, 900 persone dei due sessi e hanno misurato il loro Quoziente di intelligenza (Qi). Ora sono tornati a verificare sul campo chi si è sposato e chi no.
Il risultato è questo: ogni 16 punti di Qi in più, c’è il 35% in meno di probabilità che una donna si sposi; ogni 16 punti di Qi in più, c’è il 40% di probabilità in più che un uomo si sposi. Per verificare, gli scienziati hanno analizzato anche i guadagni delle 900 persone, supponendo che ci sia qualche relazione fra intelligenza e posizione sociale. Risultato: l’88% degli uomini nella fascia di reddito più alto sono sposati, contro l’80% della fascia di reddito più bassa; mentre per le donne il rapporto è rovesciato, con l’82% di coloro che guadagnano di più sposate rispetto all’86% di quelle nella fascia di reddito più basso.
Gli autori della ricerca, che sarà pubblicata dal Journal of Personality and Individual Preferences , assicurano che non è detto che siate una sciocca se siete sposata o uno zuccone se siete scapolo. Paul Brown, uno psicologo dell’Università di Nottingham, ha detto al Sunday Times che, più semplicemente, «le donne hanno scoperto che gli uomini non sono abbastanza interessanti». Ma altri pensano che i maschi, anche quelli più brillanti, temano le femmine intelligenti. «E’ vero che gli uomini non vogliono donne più intelligenti di loro - sostiene Christine Northam, una psicologa della società Relate -. Se una donna non è una sfida, la loro sicurezza ci guadagna».
Le donne intelligenti, dunque, si sposano meno proprio perché sono intelligenti o perché non trovano uomini intelligenti come loro disposti a correre il rischio di sposarle? E gli uomini intelligenti si sposano di più giusto perché sono tali oppure perché trovano donne abbastanza intelligenti da sopportarli? «E’ una domanda difficile - dice Brown -. Le donne vogliono l’indipendenza, ma siamo tutti legati al volere anche una relazione. Il paradosso della posizione postfemminista è come creare un sistema sociale in cui sia l’indipendenza sia l’interdipendenza prosperino». Sempre l’onda femminista, insomma.
Il secondo studio è stato effettuato da Karen Norberg del National Bureau of Economic Research di Cambridge, Massachusetts. Analizzando i dati di 60 mila famiglie americane, ha scoperto che le coppie che vivono assieme (non importa se sposate) hanno figli maschi nel 51,5% dei casi, mentre le donne single danno alla luce maschi solo nel 49,9% delle situazioni. La differenza può sembrare piccola, ma è statisticamente molto rilevante. Qui, le ragioni sono più difficili da accertare: nemmeno Darwin, che già aveva notato la tendenza, è di aiuto. Una teoria incrocia spermatozoi e desiderio sessuale femminile. Quest’ultimo è massimo due o tre giorni prima dell’ovulazione, quindi si può sospettare che una donna single abbia rapporti sessuali più spesso in quel momento. Ma gli spermatozoi XY, quelli che danno vita a un maschio, sono forti però hanno una vita corta, per cui potrebbero non arrivare vivi al giorno dell’ovulazione; quelli XX, che danno vita a una femmina, sono più lenti, ma vivono 72 ore, per cui è più facile che arrivino a fecondare l’ovulo. Nel caso di coppie che coabitano, invece, è pensabile che i rapporti sessuali siano distribuiti in modo più uniforme, ragione per cui la percentuale di maschi tende a essere più alta (perché lo spermatozoo XY è più veloce), in media con quella che è la norma mondiale. Più che una certezza, questa è, in realtà, un’ipotesi: se così fosse, però, la questione posta da Rocco Buttiglione sui genitori single avrebbe conseguenze non da poco sugli andamenti demografici, oltre che sulla morale.
Come che sia, siamo diretti verso un mondo in cui le donne sono sempre più intelligenti (come l’altra metà della terra), coabitano meno e, quindi, quando diventano madri danno alla luce una femmina. Un mondo delle donne? Solo se riusciranno anche a trovare marito.