giovedì 6 gennaio 2005

crimini cattolici
la ricerca continua: che c'entri anche Montini, il futuro Paolo VI?

Corriere della Sera 6.1.05
Parigi scatta la caccia al documento originale


PARIGI - La stampa francese e internazionale ha dato ampio spazio al documento pubblicato dal Corriere della Sera sugli ordini di Pio XII trasmessi nel 1946 dal nunzio Roncalli, futuro papa Giovanni XXIII. Ieri, Le Figaro ha affrontato la questione riassumendo l’articolo dello storico Alberto Melloni nelle pagine di cronaca nazionale e interpellando il gesuita Peter Gumpel, incaricato di istruire il processo di beatificazione di Pio XII, e lo storico e gesuita Pierre Blet. Tra i primi ad approfondire la notizia anche il quotidiano cattolico La Croix che ha pubblicato un ampio articolo il 3 gennaio, facendo intervenire padre Jena Dujardin, ex segretario del Comitato Episcopale per le relazioni con il giudaismo, ed altri storici. Il documento è stato ripreso anche dall’agenzia France Presse , dalla Reuters e dall’Agenzia di stampa internazionale cattolica Apic , che ha sede in Svizzera, oltre che dal settimanale israeliano Haaretz , l’esclusiva del Corriere ha fatto il giro del mondo aprendo un dibatto internazionale.

«La direttiva vaticana sui bambini ebrei battezzati rischia di scatenare un uso giudiziario della storia»
di Dario Fertilio


Tira una brutta aria, un’aria di tempesta, intorno all’affaire Pacelli . Ma poi, perché identificarlo soltanto con Pio XII? Le ultime rivelazioni sulla direttiva vaticana alla chiesa francese, riguardo i bambini ebrei battezzati da non restituire alle famiglie, chiamano in causa anche l’allora nunzio a Parigi, Angelo Giuseppe Roncalli. E ancora, come escludere che le polemiche si arrestino di fronte al mito del Papa Buono? La catena dei sospetti potrebbe ragionevolmente allargarsi e coinvolgere altri: persino l’allora massimo responsabile della diplomazia vaticana, Giovanni Battista Montini. Ma in ogni caso, è questa «brutta aria» che preoccupa più di tutto lo studioso cattolico Giorgio Rumi. E per «brutta aria» intende il rischio che si metta in moto una specie di «nuova Inquisizione» anticattolica, una macchina processuale volta ad ottenere comunque, in ogni caso, una qualche forma di condanna.
L’articolo dello storico Daniel Jonah Goldhagen, pubblicato l’altro ieri dal Corriere della Sera, culminava in un durissimo atto d’accusa a Pacelli, nella richiesta di istituire una commissione internazionale per giudicare tutta la vicenda, e, in sostanza, nell’invito a interrompere qualsiasi processo di beatificazione in corso, almeno fino a quando non sia stata accertata la verità.
Se non che, ora, la prospettiva si presenta un po’ differente. Infatti, l’ affaire si è messo in moto quando lo storico Alberto Melloni ha rivelato, sempre sul Corriere, l’esistenza della direttiva vaticana, avallata da Pio XII, che riguardava i bambini ebrei da confermare nella fede cattolica. Ma se noi ora scopriamo di avere a disposizione soltanto una sintesi in francese, vergata da Angelo Giuseppe Roncalli, su che si basano le accuse rivolte a Pio XII?
«Questo strano caso finisce a coda di topo - sostiene Giorgio Rumi - dal momento che si reggeva principalmente sull’atto d’accusa di Goldhagen». Perché è vero, secondo Rumi, che l’innesco dell’incendio risale alla pubblicazione del documento scoperto da Melloni; però è stato Goldhagen a trasformare la scoperta del documento in una vera e propria requisitoria, con tanto di bollo d’infamia «criminale» impresso sulla memoria di Pacelli.
E dunque? La lista dei «cattivi» si allunga. «Prima Pacelli, del quale si dice che avrebbe in ogni caso avallato il famoso documento, benché non ne esistano prove. Poi Roncalli, in quanto suo esecutore materiale. Domani, non ci sarebbe da stupirsi se si arrivasse a un terzo "criminale", cioè Giovanni Battista Montini, con la motivazione che, nella sua qualità di massimo responsabile della diplomazia vaticana, non avrebbe potuto non sapere quel che stava accadendo...».
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