venerdì 22 aprile 2005

attenti alle fiabe...

Agi.it
INFANZIA: NELLE FIABE LA CHIAVE DELLE RELAZIONI VIOLENTE DA ADULTI

(AGI) - Londra, 22 apr. - Vostra figlia trascorre ore immersa nella lettura dei classici della letteratura romantica? E più che guardare la televisione ama leggere 'Cenerentola', 'La Bella e la Bestia' e 'Raperonzolo'? Attenzione perché da adulta rischia di finire invischiata in relazioni improntate alla sottomissione e alla violenza. Questo almeno quanto sostiene uno studio destinato a far riflettere: la ricerca è stata realizzata da una giovane studiosa britannica che ha analizzato ragazzine di scuole elementari e donne vittime di abusi. Susan Darker-Smith è giunta alla conclusione che le donne sottoposte ad abusi domestici si identificano spesso con le eroine della letteratura per l'infanzia e tendono ad avere come miti di riferimento i personaggi sottomessi delle fiabe .
"Sono convinte che se il loro amore èabbastanza intenso, esse potranno cambiare il comportamento del loro partner", spiega la giovane studiosa. Lo studio, realizzato a Leicester, sara' presentato il prossimo mese al Congresso Internazionale di Terapia Cognitiva a Gothenburg, in Svezia. Ed è certo che la ricerca - intitolata 'Le fiabe che raccontiamo ai nostri figli: sovracondizionamenti delle ragazze che si aspettano che i partners cambino'- sarà al centro del dibattito tra alcuni dei più importanti terapisti al mondo. La Darker-Smith è convinta che le giovani generazioni cresciute dinanzi alla televisione possano reagire in modo meno sottomesso di quelle svezzate esclusivamente a latte e letteratura. In attesa del giudizio del mondo accademico, per adesso c'è chi invita alla cautela: "Sappiamo che la lettura di fiabe è un modo importante attraverso il quale i bambini formano il loro universo di valori e comportamentale", ha commentato Michael Townend, docente di psicoterapia all'università di Derby, la stessa dove ha studiato l'agguerrita ricercatrice, "il lavoro di Susan è interessante e destinato a far riflettere, ma ha bisogno di ulteriori approfondimenti". (AGI) -