venerdì 22 aprile 2005

campagna contro la depressione

girodivite.it 20.4.05
Campagna contro la depressione: l’Italia scimmiotta gli USA?
Sull’uso del ritalin. Parte la campagna anti-depressione
di Vincenzo Greco

“Il Ministero della Sanità sta per lanciare il programma operativo sulla depressione che riguarda anche le fasce adolescenziali. Il Presidente della Commissione bicamerale sull’infanzia, Maria Burani Procaccini, lo sta anticipando citando statistiche altisonanti di 800.000 depressi in Italia di cui il 40% studenti delle scuole secondarie”; l’allarme è lanciato dal Comitato dei cittadini per i diritti umani, presieduto da Elia Roberto Cestari.
La decisione fa da pendant alle conclusioni del Progetto Prisma, uno screening comportamentale su oltre 10.000 alunni ed alunne delle scuole dell’obbligo volto a rilevare l’incidenza della "Sindrome da iperattività e deficit d’attenzione" (Adhd). Secondo i risultati dell’indagine “più del 7% della popolazione paradolescenziale soffre di disturbi di ansia”, mentre è affetta da depressione “ meno dell’1% e poco meno del 2% di AdHD”.
Negli Stati Uniti la situazione è a dir poco allarmante: i bambini diagnosticati come affetti da sindromi comportamentali e sottoposti a trattamento psichiatrico-farmacologico per tramite della scuola, sono dieci milioni e, in concomitanza con l’avvio di analoghi progetti di psichiatrizzazione del disagio infantile, il numero di bambini trattati con psicofarmaci sta rapidamente aumentando anche in Europa e nel mondo.
“Attualmente nelle scuole americane si spende un miliardo di dollari all’anno per gli psicologi che lavorano a tempo pieno per fare diagnosi ed etichettare i bambini con ‘disturbi dell’attenzione’ e si spendono più di 15 milioni di dollari” in trattamenti, denuncia il Comitato.
Questi programmi di prevenzione negli USA, “fatti passare falsamente come necessari per supportare la scuola, o fermare l’abuso di droghe, o diminuire il comportamento suicida e la bassa ‘autostima’, per più di 40 anni, sono stati un fallimento aggravando in realtà tali problemi come dimostrano i casi di suicidi e omicidi e violenza in aumento”. I responsabili del “programma psicologico” “TeenScreen”, in uso nelle scuole degli Stati Uniti, sostengono che il fatto di identificare e “curare” i bambini “a rischio” può evitare i casi di suicidio.
Ciononostante, un rapporto pubblicato in Nevada nel 2003 riferisce che il 31% degli studenti sottoposti in passato a screening è in terapia; il 9% vede regolarmente uno psichiatra e sta prendendo psicofarmaci e l’1% ha già tentato il suicidio.
In seguito allo screening della depressione sono state compilate sessanta milioni di prescrizioni per antidepressivi negli Stati Uniti: circa il dieci per cento della popolazione americana, compresi un milione e mezzo di bambini. E’ questo l’elemento fondamentale e incontrovertibile. Siamo in presenza della “gallina dalle uova d’oro”; dell’ultimo ritrovato per il business senza rischio. Per promuovere questa industria, si pubblicano libri che sostengono teorie infondate sulle “malattie” mentali infantili e l’uso di psicofarmaci come “soluzione”.

E in Italia? “Nel nostro Paese - continua la nota del Comitato dei cittadini per i diritti umani - negli ultimi tre anni è enormemente aumentata la propaganda sui disturbi mentali infantili, è stato dato il via agli screening nelle scuole a fasce d’età sempre più basse, ed ora vengono sventagliate percentuali ed attuati piani per i ‘trattamenti’ sotto la voce di ‘prevenzione’; è quadruplicato nel biennio 2000-2002 il consumo di psicofarmaci fra i giovanissimi con i primi casi di danni per diagnosi errate e gravi effetti collaterali”.
E così dopo averlo tenuto in “naftalina” anche l’Italia cede ai richiami della sirena che ha un nome scientifico, il metilfelnidato, e che si concretizza in un gruppo di farmaci come Ritalin, Concerta, Metadato CD ed altri. Il rischio è che l’Italia scimmiotti l’America dove si è registrata, negli ultimi quindici anni, una impennata nelle vendite del 500% del prodotto.
“Non è accettabile che le logiche di mercato - ha dichiarato in una interrogazione parlamentare il leader dei Verdi, Pecoraro Scanio - passino in primo piano rispetto alla tutela del diritto alla salute dei minori”. Ecco perché il leader del Sole che Ride chiede una maggiore trasparenza delle confezioni mediche ricorrendo agli ormai famosi “black box”, i riquadri neri che, da tempo, hanno fatto la loro comparsa sulle scatole di sigarette.
Nel frattempo l’attenzione è rivolta a insegnanti e genitori che, di fronte alla incapacità di “stare dietro” ad un adolescente “svogliato e vivace”, preferiscono la soluzione rapida data dal Ritalin senza aver tentato tutte le soluzione di carattere pedagogico.