venerdì 8 aprile 2005

depressione
un convegno di neuroscienze a Pisa

Adnkronos Salute 8.4.05
CERVELLO: I NEUROSCIENZIATI, LA DEPRESSIONE NE RIDUCE IL VOLUME

Pisa 8 apr. (Adnkronos Salute) - La depressione riduce il volume del cervello.Ma cure adeguate permettono il recupero del danno, oltre a migliorare le condizioni cliniche del paziente. Lo confermano studi condotti per oltre un decennio nei principali centri di ricerca di Stati Uniti, Canada, Inghilterra ed Italia, e i cui risultati saranno illustrati oggi a Pisa nel corso 'Simposio sulla neuroplasticità e i disturbi dell'umore' , in corso nella città toscana presso l'area di ricerca del Cnr. Un incontro che riunisce oltre 400 esperti internazionali- provenienti da Stati Uniti ed Europa - con l'obiettivo di "fare il punto sullo stato dell'arte di una delle più importanti scoperte delle neuroscienze dell'ultimo decennio: la plasticità del cervello". "Il cervello era ritenuto fino a pochi anni fa un organo stabile ed immutabile'', afferma Armando Piccinni, del Dipartimento di Psichiatria dell'università di Pisa, che insieme a Luciano Domenici, dell'Istituto neuroscienze Cnr, ha coordinato gli studi italiani sugli effetti della depressione. ''Si pensava - continua - che il patrimonio di cellule nervose ricevuto alla nascita potesse, con il passare degli anni, soltanto diminuire. Oggi sappiamo, grazie agli studi sulla plasticità nervosa, che il nostro cervello nel corso della vita va incontro ad un continuo rimaneggiamento delle sue strutture attraverso processi continui di rimodellamento''. Si è scoperto così, attraverso ''sofisticati studi di neuroradologia - continua l'esperto - che alcune aree cerebrali diminuiscono di volume in presenza di alcune patologie, come la depressione. Il trattamento di questi disturbi determina, oltre ad un miglioramento clinico, anche il recupero del danno morfologico”. “I fenomeni di plasticità nervosa - aggiunge Luciano Domenici- sono governati da proteine, denominate fattori neurotrofici, che in persone con alcuni disturbi neuropsichiatrici, tra cui quelli dell'umore, risultano ridotte rispetto agli individui sani''. I fattori neurotrofici, però, ''non si modificano solo in condizioni di patologia - conclude l'esperto - ma sono aumentati in particolari condizioni fisiologiche come la dieta ipocalorica e l'esercizio fisico. Quindi anche lo stile di vita appare importante per prevenire lo sviluppo di gravi malattie del cervello” . (Com-Ram/Adnkronos Salute)