martedì 26 aprile 2005

L'immortalità del prof. Boncinelli

L'Arena Lunedì 25 Aprile 2005
Presentato alla Letteraria il volume di Edoardo Boncinelli e Galeazzo Sciarretta, edito da Cortina, che sta conquistando i lettori, «anche se pochi hanno davvero voglia di vivere di più»
L’immortalità

Sta avendo molto successo il libro di Edoardo Boncinelli e Galeazzo Sciarretta che "dimostra", scienza alla mano, che sarà possibile vivere più a lungo. Verso l'immortalità? La scienza e il sogno di vincere il tempo: dietro il titolo fantascientifico c'è un resoconto aggiornatissimo sulla ricerca e sulle sue possibili applicazioni future. Un racconto di grande godibilità, con un filo di ironia, come ha detto Alberto Battaggia, presidente della Letteraria, nel presentare gli autori, accompagnati dall'editore Raffaello Cortina, nel corso di una presentazione del volume alla Società Letteraria, in una sala gremita di pubblico.
Si è detto soddisfatto l'editore, che ha potuto arrivare in classifica con un buon libro, e per di più di due scienziati italiani. Sciarretta, veronese, ha illustrato quattro strategie per vincere la morte, dalla cura delle malattie fino a interventi sempre più sofisticati sul genoma per contrastare la senescenza del corpo, ma soprattutto della mente.
Per la prima volta - ha ricordato Boncinelli - la scienza ha compreso il meccanismo dell'invecchiamento, che si verifica perché alla Natura non interessa quello che accade dopo l'età riproduttiva. Si invecchia per logoramento, per decadimento dei meccanismi di riparazione, i quali sono regolati da geni, mentre altri geni "tengono il conto" delle moltiplicazioni cellulari. Ora siamo in grado di intervenire su quei geni, e in tal modo potremo allungare considerevolmente la vita. Stiamo parlando di spostare la morte, non certo di eliminarla. Nelle discussioni intorno a questo libro - constata lo scienziato - quasi nessuno ha detto: "che bello vivere di più!". "Se potessimo reincontrarci fra cinquant'anni, sarebbe interessante sapere quante cose si sono, nel frattempo, avverate, ma anche quale diverso atteggiamento avrebbe la gente". (l. f.)