martedì 10 maggio 2005

condannata Radio Vaticana:
dunque non sono onnipotenti...

adnkronos.it 9 maggio 2005
L’avvocato difensore ha già preannunciato appello
Elettrosmog, due condanne per Radio Vaticana
Dieci giorni d'arresto più il pagamento delle spese processuali per padre Borgomeo e il cardinal Roberto Tucci. Assolto l'ingegner Pacifici, responsabile della parte tecnica dell’emittente della Santa Sede

Roma, 9 mag. (Adnkronos/Ign) - Si è concluso con due sentenze di condanna e una d'assoluzione il processo celebrato oggi nei confronti di padre Pasquale Borgomeo, direttore generale di Radio Vaticana, del cardinal Roberto Tucci, presidente del comitato di gestione, e dell’ingegner Costantino Pacifici, responsabile della parte tecnica dell’emittente della Santa Sede. Il giudice monocratico Laura Martoni ha condannato Pasquale Borgomeo a 10 giorni d'arresto con riferimento all’attività svolta al vertice di Radio Vaticana. Stessa pena per Roberto Tucci, condannato con riferimento all’attività svolta fino al dicembre 2000. Il giudice ha però già disposto la sospensione condizionale. E’ stato invece assolto Costantino Pacifici, in quanto la sua opera è stata limitata all’esecuzione degli ordini relativi al funzionamento dell’impianto dell'emittente.
Con la sentenza il giudice ha anche disposto che vengano rifuse le spese processuali ai sodalizi costituitisi parte civile. In particolare, per Legambiente è stato disposto che riceva 5.800 euro, per Cittadinanza Attiva 850 euro, per i Comitati Roma Nord 5.120 euro e per il Codacons 5.800. Resta aperto il discorso per quanto riguarda il risarcimento del danno per gli effetti dell’elettrosmog per i cittadini che abitano nella zona dove ha sede l'emittente vaticana.
L’avvocato Marcello Melandri, che ha assistito gli imputati, ha già preannunciato appello. Entro 90 giorni sarà depositata la motivazione della sentenza, giunta al termine di un processo che ha visto imputati i tre componenti del vertice di Radio Vaticana con l’accusa d'aver provocato, attraverso le antenne dell'emittente, una pericolosa situazione d'elettrosmog nella zona di Cesano e di Santa Maria in Galeria (dove ha sede la radio). La condanna richiesta dai pubblici ministeri Gianfranco Amendola e Stefano Pesci era di 15 giorni d'arresto, con sospensione condizionale della pena. Il reato contestato, quello di ''getto pericoloso di cose''. A difendere i tre, oltre a Marcello Melandri, gli avvocati Franco Coppi ed Eugenio Pacelli (nipote dell’omonimo pontefice).
La sentenza di oggi giunge dopo una vicenda processuale iniziata nel '99 con l’avvio delle indagini, sfociate il 27 novembre 2000 in una citazione a giudizio dei tre. Dopo diverse udienze, nel febbraio 2002 il giudice monocratico aveva però sospeso il procedimento rilevando il difetto di giurisdizione della magistratura italiana, che non poteva, a suo giudizio, processare l’emittente vaticana. La sentenza fu appellata dalla Procura della Repubblica e la Cassazione, il 9 aprile 2003, stabilì che il processo si poteva fare: i tre imputati sono quindi comparsi in giudizio, respingendo l’accusa e sostenendo in sostanza, tramite i loro difensori, l'infondatezza di questa, anche perché l’intensità delle emissioni era stata ridotta.