venerdì 3 marzo 2006

Left, e dintorni...

Annalina Ferrante invia il testo dell'articolo di Giulietto Chiesa per Micromega settimanale, per il quale si ringrazia Giorgio Valentini. I contenuti di questo testo erano comunque già circolati nei giorni scorsi sulla rete...

Micromega N.2 9 Marzo 2006
Left
Licenziato per “Leso Fagiolismo”
di Giulietto Chiesa

Sono appena stato licenziato dalla nuova proprietà di Left-Avvenimenti. Non mi era mai capitato nella vita di essere licenziato, sebbene alcune volte ci fossi andato vicino. Esperienza nuova. Che però, nel suo piccolo, è indice dei tempi di confusione in cui viviamo.
Avvenimenti, il progenitore, vendeva poco. Adalberto Minucci mi chiese se ero disposto a dare una mano, anzi a mettere il mio nome al servizio di un rilancio. Lo feci. Perché ero e sono convinto che ci fosse uno spazio per un settimanale dell’Italia democratica e di sinistra, laica e cattolica, che non è contenta di come le si presenta la sinistra, il centro-sinistra e in generale il modo con cui le forze progressiste, attraverso gli attuali partiti, la rappresentano nelle istituzioni e la difendono. Sono anche convinto — e lo sano bene quelli che conoscono e leggono il sito www.megachip.info — che in Italia c’è bisogno di un modo nuovo di fare informazione, che è poi quello vecchio del rispetto delle regole elementari del giornalismo, ormai dimenticate quasi da tutti. Cercavamo dunque gente disposta a dare una mano. Si sono presentati gli attuali miei licenziatori. Abbiamo discusso per tre mesi e passa di linea editoriale. Con — mi è parso — reciproca soddisfazione. Eravamo d’accordo su tutto, o quasi. Sul tipo di settimanale che volevamo fare, nuovo, giovanile, moderno nell’aspetto esteriore. Ma anche puntuto, d’inchiesta, spregiudicato, che non avrebbe fatto sconti a nessuno. Che avrebbe tatto parlare tutti e che a tutti avrebbe fatto, sempre, anche la «seconda domanda».
Siamo dunque partiti. E, appena partiti, ci siamo subito accorti che qualcosa di grave stava succedendo. Intanto l’apparizione sul primo numero della firma, corredata con foto, di un signore a me sconosciuto, tale Massimo Fagioli. Articolo che non avevo visto in precedenza, che non mi era stato annunciato e che, alla prima lettura, risultava incomprensibile: un coacervo di parole pressoché senza senso comune.
Chi aveva deciso? Sua maestà la Proprietà. Alle nostre rimostranze, mie e di Adalberto Minucci, direttore responsabile, si rispose mettendo in pagina, nel secondo numero, non una ma due pagine del signore a me sconosciuto, questa volta corredate con grande fotografia, nelle quali il signor Fagioli questa volta taceva di meglio: in mezzo a una valanga di frasi di difficilissima decifrazione, faceva capire non solo che la linea editoriale di Left-Avvenimenti l’aveva prefigurata lui alcuni mesi prima, ma proponeva ai lettori il suo «sogno», cioè di mettere in collegamento Left (senza Avvenimenti) con Liberazione.
In tal modo trasformando l’operazione del rilancio di Left-Avvenimenti in una affiliazione a un quotidiano di partito, più o meno mascherata.
Con tutto il rispetto per il mio amico Sansonetti, questo non era nei patti, cioè nella linea editoriale concordata.
Si dirà: ma, e il resto del giornale? Il resto — come si vedrà tra poco — non conta nulla, perché è stato cancellato dalla enorme ombra del signor Fagioli.
Infatti in calce all’autopanegirico di Fagioli, con fotografia, la Proprietà, senza consultare né il direttore responsabile, né il condirettore, annunciava che al suddetto veniva assegnata una rubrica settimanale, perché potesse raccontare ai lettori non le sue idee sulla psichiatria e la psicologia, ma niente meno che le sue idee sul 1789. Cioè la Proprietà, avendo letto, essa sola, l’autopanegirico del Fagioli, lo elevava a commentatore politico principale del giornale.
Tutti i successivi colloqui, riunioni, scambi epistolari tra la direzione del giornale e la Proprietà, per ripristinare le regole minime di correttezza, si sono scontrate con l’ostacolo, a quanto pare insormontabile per la Proprietà istessa, della rubrica, che non poteva non essere assegnata al detto Fagioli. A un certo punto uno dei proprietari mi ha chiesto: «Ma perché vi accanite a censurare il professor Fagioli?». Confesso che sono quasi caduto dalla sedia. Apprendevo così che il signor Fagioli è anche il professor Fagioli. Ho risposto che non volevo censurare nessuno, a parte il fatto che mi risultava difficile capire il contenuto dei suoi pezzi, e che avrei voluto poterli leggere prima che venissero stampati. E che ero pronto a far parlare decine di psicologi e psichiatri d’italia, insieme al professor Fagioli, ma che il professor Fagioli avrebbe dovuto aspettare il suo turno avendo già accumulato due pezzi.
Il lettore si chiederà come mai il professor Fagioli viene così ripetutamente nominato in questa rievocazione. Rispondo che è questa, purtroppo, la pura verità delle cose. E su questo scoglio insuperabile che io e Minucci siamo stati licenziati al secondo numero dal consiglio di amministrazione di un’azienda cooperativa di giornalisti che non ha al suo interno un solo giornalista. Noi pensavamo che avremmo fatto un settimanale di politica e di cultura: di «fatti», come gridavano tutti i manifesti nelle metropolitane. Invece abbiamo scoperto che, molto più dei fatti, contava «l’opinione» di un tale che neppure conoscevamo e che mandava i suoi articoli (?) direttamente alla Proprietà.

due "lanci" ANSA che non erano ancora apparsi sul blog:

Documento: 20060301 02199
ZCZC0582/SXA
R POL S0A QBXB

EDITORIA: LEFT; GARDINI,NON SIAMO FINANZIATORI SENZA DIRITTI
HO VISTO FAGIOLI IN POCHE OCCASIONI, SBAGLIATO FARNE UN 'CASO'
(ANSA) - ROMA, 1 mar - ''La mia idea di sinistra e' moderata e riformatrice, impossibile da assimilare anche concettualmente a posizioni di sinistra antagoniste e radicali. Forte di questa idea, ritengo naturale e doveroso ascoltare e dialogare con tutte le forze democratiche. Questa e' stata ed e' la sfida che ci siamo proposti, gia' dal primo incontro, il mio socio Luca Bonaccorsi ed io'', precisa Ivan Gardini per ''concludere le polemiche e per poter ritornare a lavorare serenamente''. '''Left - aggiunge - ha radici in 'Avvenimenti' ma vorrebbe essere la sua trasformazione in strumento di informazione moderno, laico e riformatore. Sono stupito dalle reazioni di questi giorni: ridurre lo scontro alla presenza della rubrica del professor Massimo Fagioli e' fuorviante cosi' come creare, da questo, un 'caso'. Ho incontrato il professor Fagioli in poche occasioni, non ho mai partecipato ai suoi seminari di analisi collettiva pur apprezzando la sua ricerca scientifica. Sono fermamente convinto - prosegue - che tutti abbiano il diritto di esprimere il loro pensiero e difendero' sempre questo diritto. La cosa piu' sgradevole di questi giorni e' stato scoprire che la passata dirigenza aveva l'idea di trovare semplicemente dei 'finanziatori' che ripianassero i pesanti debiti accumulati durante la loro gestione, senza che ci fosse riconosciuto alcun diritto di pensiero e parola. Questo diritto lo stiamo pagando in termini umani ed economici: alcuni collaboratori ci hanno lasciato con nostro grande dispiacere. Nell'informazione non esiste il delitto di lesa maesta', si puo' lavorare insieme pur avendo idee diverse''. ''A tutti i miei compagni di viaggio - conclude Gardini - voglio dire che il mio impegno in 'Left' esce rafforzato da questa vicenda''.(ANSA).

SN 01-MAR-06 17:42 NNNN

Documento: 20060301 02204
ZCZC0625/SXA
R POL S0A QBXB

EDITORIA: LEFT; LA REDAZIONE CHIEDE RISPETTO REGOLE PROSEGUE LO STATO DI AGITAZIONE
(ANSA) - ROMA, 1 mar - ''Chiediamo al Cda e al nuovo direttore di ribadire alla redazione e ai suoi lettori il rispetto delle regole e la scelta di fare di Left, come diceva il primo editoriale della nuova serie, un settimanale autonomo, che ha scelto come valore fondamentale 'l'informazione libera e onesta''': e' quanto si legge nel comunicato diffuso dalla redazione di left-Avvenimenti. ''La redazione di Left Avvenimenti - prosegue la nota - e' in stato di agitazione e esprime la sua forte preoccupazione per la revoca dei direttori Adalberto Minucci e Giulietto Chiesa da parte del Cda della Editrice dell'Altritalia. I nostri direttori sono stati finora, oltreche' la colonna portante della qualita' giornalistica, i garanti dell'autonomia della testata, del rispetto delle regole contrattuali e dell'applicazione del piano editoriale approvato a dicembre. La redazione giudica la revoca di Minucci e Chiesa una grave perdita, tanto piu' che essa avviene a causa del non riconoscimento dei poteri del direttore stabiliti dal contratto nazionale. Essa - conclude la redazione - ha gia' causato il ritiro di molti 'storici' e prestigiosi collaboratori, mettendo la testata a rischio di indebolirsi proprio nella sua fase di rilancio. A questo si aggiungono le polemiche a proposito dell'autonomia editoriale di Left Avvenimenti''. (ANSA).
SN 01-MAR-06 18:04 NNNN

una segnalazione di Paola Festari:
un'intervista di Articolo 21 a Giulietto Chiesa, volendo, può essere ascoltata collegandosi al seguente indirizzo:

http://www.articolo21.info/21minuti/capitacapita/giuliettochiesa010306.mp3