venerdì 3 marzo 2006

tre "lanci" AGI, i più recenti che ci sono pervenuti:

AGI (CRO) - 02/03/2006 - 14.57.00

LEFT: MINUCCI E CHITI, INDIGNATI ALLIBITI TURBATI PER FAGIOLI

ZCZC AGI2320 3 CRO 0 R01 / LEFT: MINUCCI E CHITI, INDIGNATI ALLIBITI TURBATI PER FAGIOLI = (AGI) - Roma, 2 feb. - Indignati, allibiti, turbati ma rispettosi per la persona Massimo Fagioli e la sua storia, per quello strano fenomeno chiamato Analisi Collettiva, i seminari di psicoterapia di gruppo che da trent'anni per quattro giorni la settimana, dal lunedi' al giovedi', sono frequentati da migliaia di persone di ogni eta' e status sociale. Cosi' Adalberto Minucci e Vannino Chiti, coordinatore dei Ds parlano del caso 'Left' il settimanale ex-Avvenimenti salito alle cronache per il cambio al vertice della direzione tra Minucci, il suo condirettore Giulietto Chiesa e l'attuale direttore in carica Pino Di Maula deciso dal CdA del settimanale "in quanto - spiega il direttore editoriale, Luca Bonaccorsi - era venuto meno il rapporto fiduciario che deve sussistere immancabilmente nella relazione tra editore e direttore". Non solo Minucci e Chiti sono indignati, allibiti e turbati ma anche Giovanni Berlinguer e Diego Novelli che forse lo e' un po' piu' degli altri: "e' un caso clinico" dice l'ex-sindaco di Torino, ex-garante dei lettori del settimanale. "Siamo indignati, preoccupati per il saccheggio consumato di un settimanale di sinistra - afferma Chiti - due giornalisti e di che valore sono stati esautorati per aver chiesto chiarezza sulla sulla presenza dello psichiatra Fagioli o meglio per aver voluto discutere tale presenza sono stati messi alla porta dall'editore: una prassi autoritaria e contro le norme contrattuali visto che spetta alla direzione ogni decisione sulla pubblicazione degli articoli, contributi, commenti". Chiti ricorda, "il settimanale era punto di riflessione e pluralismo", poi precisa, "non c'e' nulla contro lo psichiatra Fagioli, la persona': c'e' che si sono violate le norme contrattuali". E Berlinguer chiosa, "si sono cacciati due direttori senza giusta causa". Il diretto interessato Minucci e' provato, stanco e sembra non darsi pace. "Non capisco come tanta gente, giovani e non, vada dietro a Fagioli che poi tra l'altro e' stato espulso trent'anni fa dalla societa' di psicanalisi..". Nel 1976 per aver scritto nel '71 'Istinto di Morte e Conoscenza', i seminari erano iniziati spontaneamente alla fine del '75 a Villa Massimo. Minucci ci sta pero' a raccontare la storia. "La cosa seria e' che questi sono entrati come nuovi soci e hanno portato fondi che sono serviti per investimenti e crediti", dice riferendosi a Ivan Gardini e Luca Bonaccorsi, i due nuovi soci. "Gradualmente pero' hanno preteso di gestire il settimanale loro e - aggiunge - con un atteggiamento padronale si sono impossessati della testata mettendo di fatto ai margini me e Giulietto Chiesa contrariamente a quanto prevede il contratto di lavoro dei giornalisti per cui spetta al direttore decidere su articoli, rubriche, commenti". Ne e' nata cosi', "una contrapposizione ed il conflitto conseguente si e' esteso al corpo redazionale e - nota - alcuni collaboratori di prestigio (Vauro, Emergency, Della Chiesa) se ne sono andati". Dunque, tutto e' dovuto alla rubrica di Fagioli che ha gia' scritto due articoli sui primi due numeri di 'Left'? "A decidere chi e se affidare una rubrica dev'essere la direzione - risponde Minucci - Sbaglio o e' il contratto che lo prevede?". Insomma e' lo psichiatra che non va bene? "Non ho da ridire sulla persona", risponde Minucci. Poi di getto "il secondo articolo di Fagioli - osserva - e' pieno di autoesaltazione, tanto da far credere che e' lui che decide impaginazione, forma e contenuti degli articoli e poi francamente non si capisce granche' di quel che scrive in un italiano...". Quindi torna indietro nel tempo a fine maggio, all'incontro inaspettato con Fagioli. "Avvenimenti organizzo' un dibattito sul referendum: c'erano Berlinguer, la Turco, Flamigni e a mia insaputa Fagioli tra il folto pubblico in sala - ricorda Minucci - Quel che mi colpi' fu la lettura di una intervista a Fagioli fatta alternativamente da quattro cinque ragazze, una leggeva la domanda l'altra leggeva la risposta: un alternarsi da una all'altra e il pubblico applaudiva". Ci sono possibilita' di riconciliazione? "No, non credo - risponde - Mi dispiace per come e' finita". E Chiesa? "Mi pare che gli sia stata offerta una rubrica da Micromega", afferma. Pensa di ricorrere al giudice del lavoro? "Non lo so, voglio pensarci", conclude. E domani nonostante tutto, sotto la guida del neo-direttore Di Maula, 'Left' sara' in edicola. "Il CdA ha ritirato il mandato al direttore - osserva Bonaccorsi, direttore editoriale - Minucci in quanto era venuto meno il rapporto fiduciario che deve esserci tra editore e direttore: tale fiducia e' venuta meno nel momento in cui - precisa - si sono attribuiti falsamente comportamenti di rilevante gravita' ad alcuni membri del CdA stesso". (AGI) Pat (Segue) 021455 MAR 06 NNNN

AGI (CRO) - 02/03/2006 - 16.12.00
LEFT: MINUCCI E CHITI, INDIGNATI ALLIBITI TURBATI PER FAGIOLI

ZCZC AGI2444 3 CRO 0 R01 / (Segue 2320) LEFT: MINUCCI E CHITI, INDIGNATI ALLIBITI TURBATI PER FAGIOLI = (AGI) - Roma, 2 feb. - Il contenzioso tra Minucci e Chiesa da una parte e dall'altra Bonaccorsi e Gardini riguarda Fagioli ma pure altro. "C'e' stato un tentativo da parte dei due di comprimere la libera determinazione del CdA - aggiunge Bonaccorsi - nella sua formazione collegiale. in altri termini ordinavano di rispondere immediatamente alle loro accuse e di ripristinare immediatamente le normali condizioni di lavoro". Minucci e Chiesa, infatti, non hanno digerito che il direttore editoriale sia intervenuto per la pubblicazione degli articoli di Fagioli. "Ma i due stavano poche ore in redazione la settimana, anzi erano assenti per cui dovevo provvedere - replica Bonaccorsi - se volevo che 'Left' uscisse in un certo modo, nuovo e originale: poi Chiesa a luglio scorso e' stato nominato condirettore senza che il CdA ne venisse investito e ratificasse la nomina". Insomma, la via giudiziale e' segnata? "Il CdA si riserva - conclude Bonaccorsi - di agire nelle sedi legali competenti". E Gardini? "Sono stupito per le reazioni di questi giorni: ridurre lo scontro alla presenza della rubrica di Fagioli e' fuorviante - risponde - cosi' come creare, da questo, un 'caso'". Poi, "sono convinto che tutti abbiano il diritto di esprimere il loro pensiero - osserva - e difendero' sempre questo diritto: la cosa piu' sgradevole? aver scoperto che la passata dirigenza aveva l'idea di trovare semplicemente finanziatori che ripianassero i debiti senza che ci fosse riconosciuto - conclude Gardini - il diritto di pensiero e di parola". Nonostante tutto, compreso lo stato di agitazione della redazione che ha chiesto "al CdA e al nuovo direttore di ribadire alla redazione e ai suoi lettori - si legge in una nota nel numero di domani - il rispetto delle regole e la scelta di fare di Left un settimanale autonomo che ha scelto come valore fondamentale l'informazione libera e onesta", domani il settimanale sara' in edicola. Soddisfattissimo il neo-direttore, Di Maula. "A fare una informazione libera ed onesta, e aggiungo e pulita, ci sto, sta nel mio dna", afferma Di Maula atteso da una bella sfida. "Sono pronto", conclude Di Maula e il suo primo numero e' dedicato alla donna per l'8 marzo e poi al nuovo soggetto politico, la Rosa nel Pugno. (AGI) Pat (Segue) 021611 MAR 06 NNNN

AGI (CRO) - 02/03/2006 - 16.40.00
LEFT: CAPEZZONE, POLITICA COMPRENDA LINGUAGGIO FAGIOLI

ZCZC AGI2487 3 CRO 0 R01 / (Rif. 2444) LEFT: CAPEZZONE, POLITICA COMPRENDA LINGUAGGIO FAGIOLI = (AGI) - Roma, 2 feb. - Se Massimo Fagioli ha suscitato polemiche e commenti di vario genere rispetto al passato quando erano solo insulti gratuiti un passo avanti c'e' stato: "bisogna pero' che la politica e la cultura comprendano il suo linguaggio e il senso delle sue riflessioni". Lo afferma il segretario dei Radicali, esponente della 'Rosa nel Pugno', Daniele Capezzone che guarda con non celata simpatia allo psichiatra romano. "Le cose migliori che Fausto Bertinotti ha fatto in questi anni sono state alcune scelte lessicali di linguaggio che collego direttamente alle riflessioni di Fagioli: parole come speranza, attesa, vissuto - spiega Capezzone - come anche trasformazione fanno parte del patrimonio fagioliano". Per non citare poi la 'non violenza'. "Mentre pero' per Bertinotti l'uso di tali parole e' stato un fatto d'immagine, per noi quelle stesse parole sono parte della nostra storia, della nostra identita': per noi sono piu' contenuto che forma". Insomma, le cose sono cambiate, non si e' piu' a venti, trent'anni fa. (AGI) Pat 021638 MAR 06 NNNN