chi voglia conoscere le risposte del giornalista le troverà a questo stesso indirizzo
Lettera Firmata - 2-3-06
Anch'io evidentemente - oltre ai maggiori azionisti di Left - sono riuscita a leggere ciò che Lei definisce l'autopanegirico di quel signore a me sconosciuto e mi è parso che si trattasse di linguaggio poetico, più che di frasi di difficilissima decifrazione come sempre Lei afferma. Linguaggio poetico con un grande contenuto di speranza per una sinistra nuova. Forse è perché conosco il dott. Massimo Fagioli dal 1980 come noto psichiatra - autore di Istinto di morte e conoscenza; professore universitario, regista cinematografico nonché autore di varie opere architettoniche. Lo conosco io, ma ho verificato nel tempo che lo conoscono proprio tutti e non solo in Italia. E mi pare strano che per Lei, direttore di un giornale, fosse un signore sconosciuto e rappresentasse uno scoglio insuperabile per la gestione del giornale stesso, perché gli era stata assegnata una rubrica settimanale; tanto da non chiedersi neppure se per caso l'immediato successo del nuovo Left-Avvenimenti fosse dovuto anche al fatto che Fagioli vi scrivesse! Presumo che invece Lei conoscerà certamente il sig. Galimberti, per esempio, che tiene una rubrica su Donna di Repubblica da una ventina d'anni, senza che nessun direttore e vicedirettore si scomponga. Ma certo, lui non propone una sinistra nuova. Una sinistra fatta finalmente di persone capaci di scrollarsi di dosso l'ideologia, per aprirsi alle idee.
Lettera Firmata - 1-3-06
Gentile Giulietto Chiesa, da anni La stimo e La seguo con attenzione; mi spello le mani per applaudirla alle riunioni del Cantiere di Roma, dove non manco quasi mai. Ho sempre apprezzato la Sua chiarezza di idee e il Suo rigore politico, specialmente in questi ultimi anni che hanno visto un'Italia alla deriva con l'assenza di un'opposizione che rasenta la connivenza. Ma su questa vicenda di Left e del professor Fagioli non la seguo più. Leggo la sua lettera pubblicata sul sito "Megachip" e le parole: " (...) Siamo dunque partiti (riferendosi alla prima uscita di Left). E, appena partiti, ci siamo accorti che qualcosa di grave stava succedendo. Intanto l'apparizione sul primo numero della firma, corredata con foto, di un signore a me sconosciuto, tale Massimo Fagioli. Articolo che non avevo visto in precedenza, che non mi era stato annunciato e che, alla prima lettura, risultava incomprensibile: un coarcevo di parole pressoché senza senso comune. (...) Ora, io non posso e non voglio entrare nel merito dei problemi con la redazione, con i proprietari della rivista e quant'altro, nè voglio approfondire il discorso sul professor Fagioli, che non è questo il luogo, ma le Sue parole mi hanno colpito: "qualcosa di grave sava succedendo"... Pubblicare un articolo di Massimo Fagioli davvero Lei pensa sia qualcosa di grave? E perché? Siamo sommersi tutti i giorni da cose che non ci piacciono, in TV e sui giornali; io personalmente ho imparato a girare pagina se un articolo non è di mio gradimento. Mi scusi se insisto, ma la parola "grave" non Le sembra un pò eccessiva? Lei inoltre afferma di non conoscere Massimo Fagioli; mi scusi l'ardire, ma non Le credo: un giornalista attento come è Lei non può non conoscere questo psichiatra che, come si muove, scatena le reazioni isteriche della stampa, per cui, nel corso degli anni (tanti!) centinaia di volte i giornali si sono occupati di lui. E ancora, Lei definisce l'articolo su Left (il primo) di Fagioli, "un coarcevo di parole incomprensibili"...mi perdoni se La contraddico, ma io invece l'ho capito benissimo, e aggiungo: se davanti a tutte le cose che a una prima lettura non capiamo reagissimo con una chiusura definitiva, chissà quante cose inetressanti e belle ci perderemmo! Se una donna La guarda negli occhi, Lei quello sguardo lo sa sempre comprendere a una prima lettura? Un caro saluto.
un'altra lettera sul tema, apparsa sul sito de "il barbiere della sera" (qui), è stata segnalata da Gianpaolo Conti:
lettera aperta
Fleurs - 02.03.2006
Segue lettera aperta a Giulietto Chiesa e alle compagni e compagne della sinistra.
Grazie per l'attenzione,
Gianluca
Cortese Giulietto Chiesa,
chi le scrive è 'semplicemente' un giovane uomo poco più che ventenne, di quelli che vengono detti 'di sinistra', di mestiere faccio il cameriere in un ristorante (contratto precarissimo!) e il compositore di musica (niente contratti!), e cerco di vivere il mio tempo con occhi aperti e sensibilità possibilmente affinata. Vivo in Sicilia.
Le scrivo a proposito dell'affaire sorto, così pare leggendo tutti i giornali, sui rapporti tra Massimo Fagioli, la sua teoria e prassi, e la bella iniziativa editoriale di LEFT.
Ho comprato LEFT fin dal primo numero e continuerò a comprarla: l'ho trovata una eccellente rivista, cui auguro florida e lunga vita.
La lettura dell'editoriale programmatico sul primo numero mi dice di un movimento originale a sinistra, nuovo e diverso, di una ricerca certo difficile ma importante e appassionante.
Già nel primo numero ho trovato, tra altre stimolanti opinioni e chiari articoli e note sui fatti del mondo, un intervento di Massimo Fagioli. Ne sono stato contento: è un bell'intervento, appassionato e non freddo e, a mio modesto avviso, affatto comprensibile.
Ora, io non ho mai incontrato il professor Fagioli, ma so per essermi documentato che da 4 decenni buoni la sua ricerca e quella della Analisi Collettiva a lui legata, ricerca scientifica quindi politica, è una presenza viva e originale nella cultura italiana e non solo; so anche che detta ricerca è un movimento originale nella sinistra, nella sua elaborazione teorica e di prassi. Queste cose le so non perché io sia un dotto Umberto libresco-pretesco su cui tutto riecheggia, ma perché negli ultimi tempi questo movimento di ricerca nella sinistra mi ha appassionato e poi incuriosito (a partire da Genova e dal rifiuto della violenza), quindi è stato naturale documentarmi e fare un po' di storia.
Dunque, mi è sembrato bello trovare un intervento di Fagioli in un giornale come LEFT.
Del pari sono stato contento di leggere sul quotidiano Liberazione nel corso degli ultimi mesi gli interventi del professore e varii altri articoli e lettere di compagne e compagni, nei quali si profila per la sinistra una ricerca che ritengo (credo di non essere il solo, visto che nascono riviste come LEFT!) fondamentale.
Ho trovato anche sul secondo numero di LEFT un nuovo più esteso intervento del professor Fagioli, con annuncio di futuri articoli, e ho pensato: 'ma che bella cosa! Allora è proprio vero che a sinistra, finalmente, c'è un rinnovato movimento, che si dibattono le idee e le parole senza chiudersi nella politichetta da due soldi borghesina stitichina! Ben venga tutto ciò!'
Poi, subito dopo, leggo sui giornali che pare sia successo il finimondo proprio a causa del movimento bello e della nascita di LEFT.
Leggo di una incomprensibilità degli interventi di Fagioli, proprio quelli che a me era parso d'aver se non inteso almeno intuito, soprattutto sentito.
Leggo poi di 'sogni' di collaborazioni tra LEFT e Liberazione profilate nel secondo intervento di Fagioli, penso che ho letto male l'articolo incriminato perché non ricordo indicazioni nè tampoco diktat in proposito; vado a rileggere l'articolo in questione e non trovo traccia alcuna di quello che si dice sui giornali, piuttosto mi pare che Fagioli dica di una ricerca generale, comune alla sinistra (di cui fino a prova contraria tanto Liberazione quanto LEFT sono parte), e che solo a sinistra possa e dovrebbe darsi.
Leggo ancora sui giornali di rivendicazioni sull'ispirazione di linee editoriali da parte di Fagioli, e di nuovo vado a rileggere gli articoli del Nostro e non trovo nulla più che la semplice costatazione di una ricerca a sinistra che certo non è, o non pare, estranea a quella scientifica quindi politica del professore e della Analisi Collettiva. A me era parso evidente sin dall'editoriale sul primo numero di LEFT, dov'è lo scandalo?
Già, dov'è lo scandalo? Dov'è la pietra che fa inciampare? Perché da qualche parte deve esserci una pietra su cui si cade, visto che quanto leggo sui giornali di sinistra (per adesso Liberazione tace...), ove non si tratti solo di gossip scemo, quanto è scritto finora a me pare pretestuoso, nel senso che non ha proprio riscontro nei testi.
Cerco questa pietra e mi chiedo: 'che sia proprio nelle proposte di ricerca la pietra?'
Massimo Fagioli dice, non da oggi, cose effettivamente pesanti come pietre, e come pietre solide però.
Dice di un vuoto teorico, del resto 'confessato' ormai apertamente a sinistra e in molti casi anche dolorosamente evidente.
Dice di rapporto uomo donna quando ancora la formulazione, standardizzata e astratta, più in voga a sinistra è la frase, orrenda davvero, 'conflitto fra i sessi'.
Dice di irrazionalità senza che sembri parlare del demonio e delle bestie feroci.
E, a me sembra giustamente e naturalmente, propone la sua ricerca visto che peraltro gli è stato chiesto negli ultimi anni a più riprese da più parti (penso, esempio tra i vari possibili, all'incontro con Pietro Ingrao e Fausto Bertinotti nel 2004)
Dov'è dunque lo scandalo? Per favore, mi dia una risposta, magari solleciti altri compagni a darmela, se lei non ha tempo e voglia. Non mi intendo di giornalismo e di regole e, ripeto, non mi sembra che il succo della vexata faccenda risieda nelle regole, a me pare che la sostanza stia altrove, che la questione sia su una ricerca possibile e sui contenuti di essa ricerca.
Potrebbe, compagno Chiesa, rispondermi, a questo proposito?
Cordialmente,
Gianluca
Gianluca