lunedì 27 marzo 2006

Reprint:

Liberazione 6 dicembre 2005
Gente inferiore
Storie di atei, negri, barboni e sfollati
di Piero Sansonetti

Nel discorso tenuto domenica mattina a San Pietro, all'Angelus, contro l'agnosticismo e il relativismo, il papa ha sostenuto due concetti. Il primo, chiarissimo, e ripreso ieri da tutti i giornali, è questo: libertà religiosa vuol dire garantire la supremazia della religione cattolica sul pensiero laico. Non c'è libertà religiosa dove non è assicurata la subalternità del pensiero laico.
Il secondo concetto, che non è stato notato da molti, ma che a noi sembra molto importante, è la messa in discussione della natura umana dell'ateo. Proprio così: la "natura umana". Ha detto Ratzinger: "L'uomo, tra tutte le creature di questa terra, è l'unica in grado di stabilire una relazione libera e consapevole con il suo creatore". Da questa particolare condizione "deriva la dignità dell'uomo".
Voi capite bene che se rovesciate il ragionamento si deduce che chi non è in grado di stabilire una relazione con il suo creatore, non ha dignità di uomo. E' paragonabile agli esseri viventi non umani. La differenza tra uomo e altre specie animali consiste nell'accettazione di Dio. Non è una teoria rassicurante per quel che riguarda la modernizzazione del pensiero cattolico. E neanche per le conseguenze che potrebbe avere nella concreta applicazione. (Speriamo almeno che in Vaticano siano vegetariani...)
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