sabato 5 luglio 2003

a Napoli continua il movimento contro l'elettroshock (9)

La Repubblica Napoli 5.7.03
PSICHIATRIA
Dibattito tra medici e politici dopo la reintroduzione
"Controlli nelle cliniche contro l´elettroshock"
di GIUSEPPE DEL BELLO

«Siano Controllate le cliniche private dove il trattamento verrebbe praticato e si vigili sulla situazione psichiatrica». Aula magna affollata (nelle prime tre ore), arriva con quindici giorni di ritardo il dibattito sull´elettroshock. Lo ha moderato ieri un attento Armido Rubino che, in qualità di preside, ha fatto esprimere sostenitori e detrattori della metodica, dopo la vicenda del giovane sottoposto a trattamento elettroconvulsivante, l´elettroshock appunto. Fair play nella prima parte, il dibattito si fa polemico con Francesco Maranta, consigliere regionale di Rifondazione comunista: «Chi non rispetta la certezza dei diritti dei pazienti è un bandito. Vogliamo sapere come e dove sono stati effettuati i trattamenti». Chiamato direttamente in causa, Giovanni Muscettola, l´ordinario della Clinica psichiatrica in cui, dopo 30 anni, si è tornati all´elettroshock, replica citando gli studi riportati su Lancet e difendendo «autonomia e responsabilità del medico». Poi aggiunge: «La decisione è stata presa dopo una lunga discussione tra colleghi. E comunque l´elettroshock non aumenta il rischio mortalità della comune anestesia». Da Sergio Piro che parla di «conquiste della riforma del '78 in pericolo», a Franco Rotelli che prende garbate distanze: «Non ci sto col metodo: abbiamo visto l´uso criminale di questo strumento», più o meno tutti sembrano contrari. A difesa interviene Pasquale Mastronardi, lo specialista che aveva confessato di «aver eseguito migliaia di Tec» in strutture private: «Non faccio i nomi per tutelare la privacy». Ma dall´assessore alla Sanità Rosalba Tufano, arriva la replica: «Li faccia pure i nomi se ci sono: le Asl dal '99 comunicano all´Osservatorio epidemiologico i trattamenti effettuati e le segnalazioni riferiscono solo qualche applicazione all´anno. Un consesso scientifico deve formare i medici del domani e dare risposte non in funzione dei controlli ma su conoscenze scientifiche e deontologiche». L´ultima stoccata è di Enrico de Notaris. Da sempre contrario all´elettroshock. Parte dagli studi poco attendibili: «Così come i trials clinici, sono stati curati dalle stesse persone che praticano la Tec: ovvio che riportino risultati eccellenti». Poi si scaglia contro gli effetti dell´elettroshock che non si limitano alla «sola perdita della memoria per sei mesi», ma che potrebbero risultare comunque devastanti: «Che ne sappiamo delle ripercussioni su altre funzioni, come la capacità emotiva e di programma? Eppoi, i trials americani non vengono criticati da me, ma dagli stessi autori d´Oltreoceano».