domenica 13 luglio 2003

Peppe Dell'Acqua, psichiatra basagliano, e la schizofrenia...

Galileo 13.7.03
LIBRI
Schizofrenia, il bicchiere è mezzo pieno
Peppe Dell'Acqua

Fuori come va?
Editori Riuniti, 2003
pp. 320, euro 15,00

Peppe Dell'Acqua, psichiatra, origini campane e baffi da vichingo, porta dentro di sé la straordinaria esperienza di chi ha lavorato a Trieste insieme a Franco Basaglia, partecipando a quell'opera di riforma che, nella primavera del 1978, portò prima alla legge 180 e poi alla chiusura dei manicomi italiani. Oggi Dell'Acqua è il direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Trieste, che ha sede proprio in un padiglione dell'ex ospedale psichiatrico. E da questo osservatorio privilegiato, non ha mai smesso di farsi una domanda semplice e diretta: "Fuori come va?".
Oggi quella domanda è diventata il titolo di un libro, anzi di un "manuale per un uso ottimistico delle cure e dei servizi", che affronta con coraggio un tema difficile e controverso: la schizofrenia. Con coraggio perché abbandona il linguaggio specialistico nel tentativo di dare una risposta chiara ai problemi che affliggono chi si trova a fare i conti con l'esperienza della malattia mentale: famiglie, operatori sanitari, pazienti. Senza perdere l'occasione di lanciare un messaggio positivo: guardiamo con ottimismo alle cure e ai servizi che in Italia hanno sostituito l'istituzione manicomiale.
E' un messaggio importante, perché arriva proprio nel momento in cui la legge 180 viene rimessa in discussione con l'accusa di aver costretto le famiglie a farsi carico della sofferenza dei propri cari affetti da un disturbo mentale. Ma proprio l'esperienza di Trieste, in cui il manicomio è stato sostituito da una rete efficiente di servizi territoriali aperti 24 ore su 24, dimostra che un'alternativa è possibile: al contenimento si può sostituire la cura, all'emarginazione la partecipazione e il dialogo.
L'ottimismo di Dell'Acqua si basa su oltre 15 anni di confronto e riunioni con i parenti delle persone affette da schizofrenia. La stessa divisione del libro in dieci capitoli rispecchia simbolicamente il numero di incontri che forma un ciclo di ascolto, e il lettore, insieme alle nozioni teoriche di base, può trovare informazioni pratiche che corrispondono a un percorso terapeutico sperimentato nella quotidianità.
E se da un lato il linguaggio viene semplificato affinché il messaggio risulti comprensibile a tutti, dall'altro il manuale scritto da Dell'Acqua ha il pregio di restituire al lettore la complessità del mondo della malattia mentale, in cui non esiste un'unica causa, un'unica definizione, un'unica via di guarigione. Una complessità che può essere anche una risorsa, e che non ha impedito a John Nash, malato di schizofrenia, di vincere il premio Nobel per l'economia, "né a Nicole di riprendere il suo lavoro e di diventare la splendida madre che è".