martedì 23 settembre 2003

La lettera di Roberta Pugno su Liberazione

Liberazione 23.9.03
"Buongiono, notte"


La Storia e l'incontro fra due persone diverse
Caro direttore, il film di Bellocchio, a vederlo e a rivederlo, dà emozioni fortissime. Il fatto che sia piaciuto ai giovani e che abbia successo all'estero prova che non è un film di cronaca, né un racconto di un tragico momento della vita politica italiana. L'arte, e Bellocchio è sicuramente un artista, non solo stravolge la storia, ma la può capovolgere. Allora questo film che cos'è? Forse è la storia di un incontro tra due persone diverse, anzi opposte: una giovane donna, razionale, falsamente ribelle, plagiata nel comportamento e nel pensiero da un'ideologia criminale e patologica, ed un uomo saggio, di straordinaria umanità, un uomo incomprensibile. E' la storia di una trasformazione, e andando ancora più a fondo, si potrebbe dire che il film nasce da un'idea geniale: dare immagini (utilizzando una vicenda nota e complessa come quella del rapimento di Moro) ad una dinamica interumana invisibile, ma molto frequente. E' la dinamica che la psichiatria definisce "annullamento" e la filosofia "nientificazione". Ma il racconto va avanti e il finale è davvero una sorpresa… Può succedere che il padre che volevamo uccidere, l'amante che volevamo cancellare, lo psichiatra che volevamo eliminare, non muore; e tu gioisci (ed è per questo che il film di Marco è stato "liberatorio"), perché alla tua violenza l'altro, a volte, reagisce con la vita.

Roberta Pugno, Roma