Il Messaggero Lunedì 20 Ottobre 2003
Il male di vivere
Depressione, guarire si può
Giovani e donne rischiano di più
MILANO -[...] I depressi sono un esercito [...]: il 17% della popolazione ha, infatti, la possibilità di avere una crisi nel corso della propria esistenza e nelle donne questo tende a verificarsi il doppio delle volte rispetto agli uomini. Solo nella depressione infantile il rapporto rimane uguale nei due sessi. Nell’infanzia e nell’adolescenza la risposta ai farmaci antidepressivi tende ad essere scarsa. Spesso sono i giovani studenti (fra i 13 e i 20 anni) ad avere delle «delusioni a sfondo depressivo». Vi è anche una depressione post parto o post menopausa, che tende a colpire il 60% delle donne e può durare da qualche giorno fino a diversi mesi.l 30% dei depressi è affetto anche da disturbi ansiosi di una certa gravità. Ad esempio, dal 15 al 30% di questi è colpito da “attacchi di panico” (rari dopo i 65 anni). E’ stato inoltre accertato che la predisposizione alla malattia accomune persone di sessi diversi, tanto che nel 65% dei casi tendono a sposarsi e a convivere tra loro. Ancora qualche dato: il divorzio o la fine di una relazione sentimentale scatena depressione nel 45% dei casi, specie se entrano in gioco l’affidamento dei figli o gli alimenti.[...] «ai primi campanelli di allarme, quali la voglia di isolarsi, l’avere sempre idee negative, la tendenza a non divertirsi mai, la presenza di problemi sessuali o di relazione, sarebbe opportuno ricorrere a un aiuto».Il fatto è che generalmente il soggetto depresso non viene percepito come un malato ma come una persona alla quale manca la volontà di uscire dallo stato in cui si trova. Invece [...], «è un individuo che ha bisogno di aiuto».
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»