martedì 7 ottobre 2003

standing ovation per Marco Bellocchio e Maya Sansa ad Annecy

(ricevuto da Francesco Giannelli)

Il Giornale, domenica 5 ottobre 2003
FESTIVAL
Ad Annecy vince «II dono» ma spopola Bellocchio
di Luca Telese, nostro inviato a Annecy


Si, qualcosa sta cambiando per il cinema italiano all'estero: standing ovation per Buongiorno, notte e cinque minuti di applausi ininter- rotti, prima e durante i titoli di coda per Marco Bellocchio e Maya Sansa (presenti in sala). Applausi e lacrime di commozione per Marco Giordana e la sua Meglio gio ventù. Sala piena per Gli indesiderabiii di Salvatore Scimeca, che ha ottenuto il premio Sergio Leone, con i suoi gangsters invecchiati «girati all'americana e raccontati all'europea». Ovazioni per Mimmo Colapresti che qui in Francia ormai è di casa, due repliche per il suo La felicità non costa niente.

Forse è proprio vero che per vedere meglio le cose vicine bisogna allontanarsi; forse per capire Io stato di salute del nostro cinema è davvero utile attraversare le Alpi. Ad Annecy; dal 1982, si celebra il festival del cinema italiano in Francia, e l'edizione di quest'anno (che si chiude stasera), ha segnato un piccolo successo di pubblico e di critica; titoli e titoli sui giornali per «Bellocchiò» che amva tra due mesi sugli schemi d'oltralpe ma è già celebratissimo. Ieri mattina, all'incontro del regista e della sua attrice-musa (Maya Sansa è già «di casa», anche per via del suo ragazzo, un attore francese), con il pubblico dei festival, l'ora di dibattito prevista dagli organizzatori è letteralmente volata. E quando una signora ha detto a Beffocchio «Mi pare che lei abbia demonizzato i brigatisti» al regista non è parso vero «Meno male che me lo dice, signora - ha sorriso, rispondendo in francese - perché in Italia mi accusano del contrario: io invece ho voluto che fosse chiaro un giudizio di condanna, ma ho dipinto dei personaggi, che di fronte a una scelta drammatica reagiscono con la. complessità, nella diversità dei caratteri, e sono in un rapporto dialettico tra loro».

Insomma, se non è una «renaissance», non c'é dubbio che sia un momento magico: il festival diretto da Pierre Franceschini e Jean Gili ha portato in Francia ottanta pellicole e occupato sette sale della cittadina dell'alta Savoia: e al Centre Bonlieu (cuore dei festival) sono arrivati non solo film, ma anche libri italiani, e persino una bellissima mostra con i costumi orignali dei film di Pierpaolo Pasolini. (...) il nuovo che avanza, ad Annecy non è un fuoco di paglia.