martedì 16 dicembre 2003

"La Danza del Drago giallo"
una recensione

Mentore Riccio segnala un nuovo articolo
Corriere di Siena lunedì 15 dicembre 2003
di Caterina Aloisio
Una vicenda artistica e terapeutica tradotta in un volume, in un video e in opere pittoriche
IL PONTE CHE UNISCE ARTE E PSICHIATRIA
Presentato il libro di Fargnoli "La danza del drago giallo"

 
Un’immagine nota, un arco di pietra, sobrio, saldo ed essenziale, che si compenetra con una natura quasi incontaminata, sopra un fiume che scorre, tranquillo… Il ponte della Pia, immagine semplice e di grande potere evocativo, appare fra le prime sequenze del video “La danza del drago giallo”, realizzato dallo psichiatra senese Domenico Fargnoli in collaborazione con lo Studio Videodocumentazione di Siena. Quell’immagine, quasi metafora di un possibile ponte che unisca arte e psichiatria, se all’inizio trasmette un senso di calma e di pace, immediatamente, dietro al gioco sapiente della telecamera, si deforma e si scompone, quasi fosse un’immagine di sogno, scandita da un ritmo che sembra essere il battito di un cuore… e così turba la nostra quiete e da nota diventa sconosciuta.

“L’arte sconvolge il senso comune” - così recita la didascalia che introduce quel gioco di luci e di linee – “La bellezza non è consolazione per anime afflitte e tormentate”.

Di arte e del rapporto fra creazione artistica e ricerca psichiatrica si è parlato il 5 Dicembre scorso durante la presentazione del libro di Fargnoli, “La danza del drago giallo”, presso la Sala degli Specchi dell’Accademia dei Rozzi. L’evento, che ha suscitato notevole interesse, a giudicare dall’affluenza di pubblico, è stato curato dall’Associazione culturale “Senza Ragione”(www.senzaragione.it). Il volume, pubblicato dalla casa editrice Titivillus, specialista in opere di teatro, deriva il proprio titolo dall’omonimo testo teatrale in esso contenuto e da cui è stato tratto anche il video. Ma non solo: comprende anche un altro testo teatrale (“Una notte d’amore”, rappresentato più volte negli anni scorsi) e poi saggi, interviste, pensieri, poesie; infine circa cinquanta immagini di dipinti, sculture, disegni, che sono stati esposti a Firenze, nel mese di Ottobre, presso la Limonaia di Villa Strozzi. Chi, dunque, abbia pensato di trovarsi di fronte ad un classico testo di psichiatria, scritto con un linguaggio rigorosamente scientifico, per “addetti ai lavori”, è forse rimasto quantomeno sorpreso davanti ad un’opera così variegata. Eppure, come afferma l’Autore, essa è frutto di una ricerca approfondita, con salde basi teoriche e metodologiche, che apre nuove strade per esplorare il territorio dell’irrazionale. Terreno comune sia alla psichiatria, il cui oggetto specifico sono le dinamiche inconsce interumane, che all’arte, che si realizza nei “momenti imprevedibili del fare senza sapere”.Il lavoro di Domenico Fargnoli si basa sulla prassi originale di aver riunito intorno a sé un gruppo di persone, fra cui artisti, psichiatri, attori, con cui ha sperimentato e attuato forme di collaborazione artistica. Libro, video, opere plastiche e pittoriche, alcune delle quali esposte nella sala della prestigiosa Accademia senese, rappresentano i tre momenti di questa ricerca. Essi possiedono un intento narrativo, sono il racconto, come ha sottolineato l’Editore, di una vicenda artistica e terapeutica e, come ha aggiunto l’Autore, di un movimento collettivo che ha lasciato la traccia di una trasformazione

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