martedì 2 marzo 2004

depressi in coda:
la Fondazione Idea del prof. Cassano sa come fare

Corriere della Sera 2.3.04
Successo a Bergamo del centro aperto dagli Ospedali Riuniti: 25 pazienti in un giorno
Debutta l’ambulatorio per curare la depressione: pazienti in coda
di Cesare Zapperi


BERGAMO - Ancor prima di aprire c'erano già due pazienti in attesa. Otto quelli prenotati al telefono. A fine giornata poi sono stati 25 i bergamaschi che si sono rivolti al nuovo ambulatorio per la cura della depressione e dell'ansia aperto ieri nel Dipartimento di Salute mentale degli Ospedali Riuniti di Bergamo. Un'affluenza che ha destato sorpresa. «Sapevamo che c'era una certa attesa, ma non in questa misura» spiega il dottor Massimo Biza, direttore del Dipartimento. Anche se forse una spiegazione c'è. L'ambulatorio, gestito in collaborazione con la Fondazione Idea, si presenta come un punto di riferimento slegato (anche se formalmente ne fa parte) dal reparto di psichiatria. Consente un approccio morbido a chi, per paura o vergogna, non se la sente di affidarsi alle mani di uno specialista (il numero di telefono è 035.269677). E' solo una questione di forma. Ma a quanto pare funziona. Depressione e ansia sono patologie diffuse nella Bergamasca. Si calcola che siano almeno 40 mila le persone affette da disturbi di diversa gravità. Solo un quarto si cura. Tutte le altre, per ragioni svariate, rifiutano l'aiuto della medicina o non hanno la consapevolezza di poter essere assistite. L'ambulatorio coordinato dal dottor Massimo Rabboni e curato dal dottor Luigi Rubino ha lo scopo di «intercettare» questi potenziali pazienti.
Senza trascurare che i soggetti a rischio sono in costante crescita, soprattutto in periodi delicati come quello attuale. «La crisi economica, la paura di perdere il lavoro, perfino il timore di essere colpiti dalla Sars - chiarisce il dottor Biza - sono tutti fattori che contribuiscono a creare una situazione di insicurezza sociale che nei soggetti più deboli porta a forme di ansia e depressione. E' importante poter contare su una struttura come l'ambulatorio perché può aiutare a intervenire riducendo i possibili danni».