mercoledì 14 aprile 2004

quasi un minore di 14 anni su 10, in Italia, è costretto a lavorare
(nel mondo 1 su 6)

Corriere della Sera 14.4.04
Il 57% nel commercio, il 30% nell'artigianato e l'11% nell'edilizia
Cgil: in Italia lavorano 400 mila minori
In 40 mila per più di otto ore. Nel mondo lavora un bambino su 6, da noi quasi 1 su 10. Per l'Istat invece sono solo uno su 30


ROMA - Sono 400 mila in Italia i minori che lavorano. Un piccolo esercito tra i 7 e i 14 anni che vengono impiegati nei lavori più diversi: il 57% nel commercio, il 30% nell'artigianato e l'11% nell'edilizia ma anche nella cura della famiglia per lavori stagionali o continuativi. Tra i 400 mila minori sono inclusi i bambini figli di immigrati e i circa 30-35 mila minori non accompagnati entrati clandestinamente in Italia. Sono 70 mila gli adolescenti che lavorano più di quattro ore al giorno. Di questi almeno 40 mila ne lavorano almeno più di otto ore. È questa la fotografia presentata oggi dall'Ires e dalla Cgil sul lavoro minorile in Italia.

UN BAMBINO SU SEI - Una fotografia impietosa che si rispecchia nei dati mondiali forniti dall'Ilo e dall'Ipec secondo cui sono 250 milioni i bambini che lavorano, come a dire un bambino su sei (127 milioni in Asia, 61 milioni in Africa e Medio Oriente e 5 milioni nei Paesi industrializzati ed Est Europa), 73 milioni dei quali non hanno ancora compiuto 10 anni.
In Italia i minori compresi tra 7 e 14 anni sono complessivamente 4,5 milioni ma 1,7 milioni vivono sotto la soglia di povertà. Di questi, dunque, 360-400 mila, l'8-9%, sono coinvolti in forme di lavoro precoce. Un dato che stride con quello ufficiale dell'Istat secondo cui sono 144 mila (il 3,2%) i minori che lavorano.
I piccoli sono impiegati nel 50% in aiuti familiari; nel 32% in lavori stagionali e nel 17,5% dei casi (70 mila) in lavori continuativi. Di questi ultimi circa 40 mila (oltre il 50%) lavora per 8 ore o più al giorno per una retribuzione che si attesta tra i 200 e i 500 euro al mese. Per gli altri l'orario di lavoro oscilla tra meno di 4 ore (l'11%) e le 4-7 ore (il 23%). A Milano, Roma e Napoli l'Ires ne ha censiti 26 mila su 846.640 minori, di cui il 3,7% è al di sotto dei 13 anni e l'11,6% ha 14 anni.

FENOMENO IN CRESCITA - Secondo il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, il lavoro minorile in Italia «è destinato a crescere», per tre motivi: «aumento delle aree di povertà e di emarginazione; aumento del lavoro irregolare e clandestino, soprattutto degli immigrati; dispersione e abbandono scolastico, fenomeni in aumento». A quest'ultimo proposito l'Ires ricorda che in base alle leggi vigenti chi non rispetta l'obbligo della frequenza scolastica dei figli non va più in carcere, ma è punito con una multa di 67 mila lire.
Secondo la Cgil, che riassume in 15 punti le cose da fare per invertire la tendenza, «gli investimenti necessari per affrontare i problemi dei minori che lavorano sono pari a un punto percentuale del pil».