mercoledì 14 aprile 2004

Cina

Eco di Bergamo 14.4.04
Cina da scoprire: ecco i suoi tesori più segreti
Un suggestivo viaggio lontano dagli itinerari tradizionali, nelle capitali delle dinastie imperiali Templi, gioielli, la foresta pietrificata di Kunming. Sulla Via della Seta, 97 mila statue a Luoyang
di Giorgio Marzoli


Cina, Paese immenso. Per visitarlo anche solo superficialmente (9,6 milioni di kmq) servirebbero dozzine di viaggi, oppure diversi mesi di soggiorno. In varie occasioni ho visitato la Cina da Nord a Sud, da Ovest a Est, sempre con un grande interesse sotto il profilo storico, sociale e culturale. Vorrei ora far conoscere alcune località raramente inserite negli itinerari turistici che privilegiano le grandi città. Si tratta di luoghi di forte interesse, non solo storico-religioso ma anche paesaggistico. Una nota importante: la situazione alberghiera e dei trasporti è oggi molto migliorata, se raffrontata a quella di pochi anni fa, per cui raggiungere le località descritte, pur così lontane fra loro, è abbastanza facile e c'è la possibilità di utilizzare mezzi diversi a seconda delle preferenze. È indispensabile durante le escursioni essere accompagnati da una guida locale che parli almeno una lingua europea.
Il nome Cina deriva dalla dinastia Qin (221-210 a.C.), sotto la quale era un grande impero unitario. Nel Medio Evo si diffuse in Europa il nome Catai: con questo appellativo Marco Polo descrisse ne «Il milione» la Cina che visitava nel XIII secolo.
Fino a poco tempo fa la Cina era considerata un Paese misterioso, ai confini del mito, ma oggi, con la completa apertura al turismo, può diventare parte integrante della conoscenza degli occidentali. E accostandoci alle sue identità possiamo renderci conto dei suoi reali problemi storici, socio-religiosi ed economici e incontrare una cultura assai diversa dalla nostra. Ricordiamoci che la Cina, per i cinesi, non è mai stata uno Stato tra gli altri Stati, bensì l'universo.
Datong
Posta su un altopiano a 1.200 metri, nella provincia di Shanxi, Datong («Grande armonia») fu capitale della dinastia imperiale Wei dal 386 al 494, nodo importante verso la Mongolia interna che vide nascere i primi mercanti e i primi banchieri cinesi. La città vecchia, che mantiene ancora un'originale veste architettonica, conserva il tempio-monastero Shanhua, la cui fondazione risale all'VIII secolo, ma che è stato sottoposto a interventi nel 1140. È uno dei più grandi monasteri esistenti nel Paese e custodisce tre imponenti statue di Buddha, in legno dipinto e ricoperto da foglioline di oro puro, e due Bodhisattva (i suoi seguaci) in terracotta. Ma la visita più importante e interessante è quella alle grotte buddiste di Yungang («Collina delle nuvole») a circa 16 km. dalla città, che costituiscono senz'altro uno dei centri più rinomati dell'arte religiosa cinese per la grande varietà e bellezza di statue, dipinti e bassorilievi scolpiti sotto la dinastia Wei. Quest'ultima ha segnato il trionfo del buddismo in Cina come religione di Stato.
Le grotte scolpite nella roccia (un'arte che ebbe la sua origine in India) sono 51, alcune purtroppo prive di statue, altre con le statue decapitate. Nonostante siano state oggetto in passato di saccheggi e vandalismi, si possono tutt'ora ammirare diverse migliaia di statue. Sui muri si intravedono ancora tracce di colori originali o aggiunti in epoche successive, mentre al centro campeggia sempre la statua di Buddha circondato da seguaci e da fedeli. Secondo la tradizione è il 64 d.C. che segna l'ingresso in Cina del Buddismo, proveniente dall'India, accolto inizialmente dagli strati colti e ricchi della società e soltanto in un secondo tempo dalle masse.
Luoyang
Questa capitale imperiale sorge nella provincia di Henan, confinante con quella di Shanxi, nel cuore della Cina classica, ricca di un illustre passato e di testimonianze preziose, granaio dell'impero (è un'immensa fertilissima pianura, bagnata da affluenti dello Huanghe o Fiume Giallo), di grande importanza strategica come punto di arrivo e partenza della Via della Seta e oggi grande città industriale.
La principale attrattiva turistica sono le stupende grotte buddiste di Longmen («Porta del drago»), immenso tempio rupestre dedicato al culto degli antenati. Si tratta di ben 1.352 grotte, 750 nicchie, 40 pagode e 97 mila statue di Buddha con diversi personaggi, scolpite nella roccia in vari modi e dimensioni. Come già a Datong, nel corso del tempo, numerosi sono stati i saccheggi e gli atti vandalici, soprattutto a danno delle statue, molte asportate o decapitate per l'esportazione clandestina in diversi musei occidentali e orientali. Il museo della città ospita numerosi reperti provenienti dai vicini scavi ed è famoso soprattutto per una pregevole collezione di bronzi antichi, specchi, monete, nonché una bellissima esposizione di ceramiche a tre colori di epoca Tang.
Di notevole interesse e importanza è poi il monastero buddista Shaolin (a 50 km. dal centro) fondato in epoca Wei nel 527 e rimaneggiato in epoca Tang (618-906) abitato da più di 10 mila monaci, con moltissimi reliquari di pietra che conservano le ceneri dei religiosi morti.
Kunming
Capoluogo della provincia di Yunnan, nelle vicinanze del lago Dian, uno dei più grandi della Cina, vanta un clima particolarmente mite durante tutto l'anno, tanto che è soprannominato «Città dell'eterna primavera». Confina con Tibet, Vietnam, Laos e Birmania questa regione ricca di ferro, carbone, rame, stagno e legname ricavato dalle sue fitte foreste. La fondazione risale alla dinastia Han (206 a.C.-220 d.C.) e Marco Polo, che la visitò, la descriveva affollata di mercanti e popolata da diverse razze. La sua maggiore attrattiva è la grande «foresta pietrificata», un fenomeno naturale di rara bellezza. Circa 270 milioni di anni fa, al suo posto vi era un vasto mare che poi scomparve lentamente a causa dei movimenti della crosta terrestre, lasciando moltissimi depositi calcarei grigi dalle forme più bizzarre, con pinnacoli isolati ma collegati fra loro da un vero labirinto di piccoli e stretti sentieri.
Millenni di erosione causata dal vento e dalla pioggia hanno così modellato la roccia nelle forme più strane. I cinesi amano molto questo luogo, perché ben si adatta a soddisfare la loro fantasia e immaginazione, così a queste forme rocciose hanno affibbiato diversi nomi curiosi e stravaganti. Kunming possiede inoltre diversi templi antichi, pagode e il museo dello Yunnan dove sono esposti costumi tradizionali, gioielli, strumenti musicali e una splendida collezione di bronzi antichi provenienti da diversi scavi nella regione.
Guilin
Sotto la dinastia Ming fu la capitale della regione Guangxi, famosa soprattutto per le sue straordinarie bellezze naturali, ricca di minerali e di prodotti agricoli come riso, mais, canna da zucchero e frutta esotica. Grandi fenomeni di erosione del terreno calcareo nel corso di 300 milioni di anni hanno creato colline dalle forme più disparate e bizzarre in mezzo a laghi, fiumi e canali. La varietà e la bellezza di questi paesaggi unici ha ispirato i più grandi pittori e poeti cinesi e ancora oggi offrono al visitatore emozioni indimenticabili. Questo paesaggio così tipico ha fatto la fortuna della città, circondata da verdissime risaie e affacciata sul fiume Li, che viene chiamata «la perla della Cina», un nome che senz'altro le spetta di diritto.
In questa località è poi indispensabile partecipare alla pesca sul fiume, fatta con i cormorani, che è una vera e propria interessante attrattiva turistica a basso costo. La pesca solitamente avviene di notte e le barche dei pescatori (semplici zattere formate da grossi bambù legati fra loro) portano lanterne accese, per attirare con la luce i pesci, solitamente carpe. Questi abili uccelli neri si tuffano dalla zattera e vanno a catturare i pesci che riportano al padrone. Hanno al collo un anello che impedisce di ingurgitare i pesci, salvo quelli molto piccoli. Il pescatore toglie le prede dal becco dei cormorani, riempiendo un piccolo cesto di vimini sulla barca. Una curiosità: subito dopo aver riempito il becco, i cormorani ritornano da soli alla zattera, mentre il pescatore li incita a gran voce a rituffarsi.

Un renmimbi, 0,10 euro
Superficie: 9.575.388 chilometri quadrati.
Abitanti: circa 1.273.111.000.
Densità: 133 abitanti per chilometro quadrato.
Forma di governo: repubblica popolare.
Capitale: Pechino
Lingua: mandarino.
Religione: Buddismo, Confucianesimo, Taoismo.
Valuta: renmimbi yuan pari a circa 0,10 euro.