venerdì 24 settembre 2004

il Restomancia
di Pino Di Maula

da Avvenimenti n 37, uscito oggi
Tra un primo e un secondo ecco le notizie
di Simona Maggiorelli

Se i giornali che offrono spazio alla libera informazione sono sempre più rari in quest’Italia editoriale monopolizzata da Berlusconi. Se i lettori scarseggiano e la precarizzazione avanza, c’è chi, come il giornalista Pino Di Maula - instancabile ideatore di iniziative editoriali nell’ultima decina di anni-, invece di rassegnarsi e appendere al chiodo la penna, ha messo in moto la fantasia, facendosi venire qualche ghiotta idea. Come quella di prendere il lettore per la gola, scodellandogli le notizie fresche fresche, direttamente in tavola. Chiamatela free press da tavola o mensile in formato tovaglietta o, come dicono gli esperti, new media cartaceo. Comunque sia Il Restomancia è il primo giornale da colazione, pranzo, cena, merenda e pic nic in Europa e, a quel che ci risulta, anche Oltreoceano. L’unico, come recita lo slogan "che serve tra le posate notizie agrodolci a misura di palato per stuzzicare il cervello". Con testi e fumetti d’autore. Pezzi di cultura, spettacolo e che aiutano la qualità della vita, ma anche inchieste toste, di primo piano, che affrontano temi importanti di politica, economia, salute, psichiatria. Distribuito già in 900mila copie, Il Restomancia scivola sulle tavole di circa 4mila esercizi pubblici italiani come un qualsiasi giornale. Ad ottobre esce la prima puntata di Vorrei ma non posso, il numero zero di un romanzo illustrato. E a settembre è stata già la volta di Bimbinforma. La notizia questa volta s’indossa. Su t-shirt per piccini che non te lo mandano a dire. Pensieri leggeri e pieni di vita, che sgorgano dopo un anno non proprio leggero per la redazione di Clorofilla.it. Era il 2003 quando l’amministratore unico di questa ben conosciuta rivista on line di informazione non adulterata "mise l’intera redazione di fronte alla scelta di rinunciare per iscritto al pregresso di molti mesi di lavoro o fare le valigie!", racconta Pino Di Maula. "Al simpatico out out del manager - prosegue - rispondemmo discorsi sulla deontologia professionale, codici civili e penali, tirammo in ballo diritti e consuetudini che regolano l’attività professionale. Ma lui niente, se ne fregava di tutte quelle menate tipiche dei giornalisti". Come a molti editori del momento cercava solo “bravi” esecutori di marchette. Della schiettezza di contenuti della testata on line si poteva fare a meno. "Ci trovammo così, con molta malinconia di fronte alla chiusura - ricorda ancora Pino -. Se non puoi pubblicare non ha senso intervistare il soldato dissidente il pacifista o il ricercatore nottambulo". Ma, per fortuna c’era ancora quel pc portatile in casa, collegato in rete. E la voglia di ricominciare ricomincia a frullare. Vengono le idee e le corse al Tribunale per registrare la testata. La ricerca del grafico e dello stampatore di fiducia. Nasce così la nuova originalissima creatura. Il coperto d’intrattenimento che ora va fortissimo su tavoli di osterie e pub alternativa di mezza Italia, 300mila solo su Roma, 100mila su Bologna, ben 200mila fra Palermo e Catania. Con l’aggiunta di numeri speciali per mense scolastiche e aziendali, festival di partito e associazioni. Contenuti e veste grafica, sempre e comunque, a prova di macchia.